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Autostrade, Toninelli rilancia: "Via dall'intera rete"

Ed è scontro con gli alleati di governo sulla revoca delle concessioni alla società controllata da Atlantia: "La Lega non faccia l'avvocato dei Benetton"

Autostrade, Toninelli rilancia: "Via dall'intera rete"

La richiesta era già stata presentata mercoledì scorso al Consiglio dei Ministri. L’occasione per alzare il tiro sulla revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova oggi è la riapertura al transito del ponte di Annone Brianza, crollato il 28 ottobre 2016 provocando la morte di Claudio Bertini, che a bordo della sua auto stava percorrendo la statale 36. Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, è drastico. Ad essere interessato non sarà soltanto il tratto ligure Serravalle Scrivia – Genova Ovest, ma tutti i 3mila km di rete autostradale italiana. “Ci sono tutte le condizioni per un grave inadempimento sia per quanto riguarda gli obblighi giuridici di custodia sia l'obbligo di restituzione”, ha detto il ministro rimandando alparere tecnico di 62 pagine redatto dalla commissione tecnica giuridica per il dicastero. “Tu concessionario devi custodire il bene, tenerlo e manutenerlo e restituirlo come era prima”, incalza.

Parole che hanno come effetto immediato un nuovo tonfo del titolo in borsa. A Piazza Affari Atlantia, la holding della famiglia Benetton che controlla la società Autostrade, perde il 3,5%. Il governo punta infatti ad una revoca unilaterale che non preveda alcun indennizzo. “Chi fa crollare un ponte con 43 morti non è stato in grado di rispettare le regole, di gestirlo e non è all'altezza di gestire un bene pubblico italiano”, è la posizione del ministro che chiarisce come il pagamento di una penale in questo caso risulti “illegittima e incostituzionale”. Qualora l’iter andasse avanti, infatti, Autostrade per l’Italia chiede un risarcimento che va dai 22 ai 25 miliardi di euro. “I termini della Convenzione prevedono, nella denegata ipotesi di revoca, il pagamento di un cosiddetto indennizzo che corrisponde al giusto valore della concessione, secondo i criteri contrattualmente previsti”, ricorda la società in una nota. Secondo la concessionaria dalla relazione della Commissione “non sembrerebbe emergere alcun grave inadempimento agli obblighi di manutenzione”. “La presunta violazione dell'obbligo di custodia – continuano da Autostrade - costituirebbe un addebito erroneo ed inapplicabile al caso di specie, trattandosi di una infrastruttura che sarà restituita allo Stato al termine della concessione, per effetto della sua ricostruzione affidata dal Commissario per Genova ed interamente finanziata da Aspi”.

“Il concessionario ha un potere enormemente superiore rispetto al potere dello Stato. Quando tu metti una clausola che dice che anche se lo Stato revoca in maniera legittima la concessione deve pagare da qui al 2038 tutti gli utili netti. Ma stiamo scherzando?”, è la replica del numero uno del ministero dei Trasporti, che chiarisce come nelle prossime settimane verrà messa in piedi una road map per “chiudere il procedimento amministrativo”. “Atlantia ha ricorso contro qualsiasi atto del mio ministero – ha spiegato - decine sono i contenziosi aperti perché purtroppo i politici professionisti che hanno preceduto questo governo gli hanno dato un enorme potere che è anche scritto in questa relazione”. “Ci sarà un decreto mio e del ministro Tria e si vedrà cosa si potrà fare, senza nessun caos”, ha detto Toninelli.

Il governo però è tutt’altro che compatto. Secondo quanto trapelato nei giorni scorsi da Palazzo Chigi, infatti, la Lega non sarebbe convinta di aprire un contenzioso legale con Autostrade ed anzi vedrebbe di buon occhio un ruolo di Atlantia nel salvataggio di Alitalia. Anche se a smentire l’ipotesi di un “baratto” era intervenuto nei giorni scorsi il sottosegretario Giancarlo Giorgetti che aveva definito “inopportuno intavolare negoziati di questo tipo con soggetti con cui sei in contenzioso”.

Ma la stoccata all’alleato di governo è arrivata lo stesso: “I Benetton hanno tantissimi avvocati - ha detto il ministro dei Trasporti - spero e sono convinto che la Lega non si aggiunga a questa lista ma tuteli l'interesse pubblico”.

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