Cronache

Avere un bimbo sul web costa 25 euro

Così etero e omosessuali cercano partner per una gravidanza. E si lasciano dopo il parto

Avere un bimbo sul web costa 25 euro

C'è chi cerca un partner per esaudire il sogno di diventare genitore, senza alcun vincolo di coppia. E chi, nell'ambito di una relazione omosessuale, si affida alla Rete per trovare un donatore di seme e mettere così al mondo il proprio bebè. Succede in Italia attraverso un sito che promette di collegare «i genitori o i futuri genitori che desiderano crescere un bambino». Rigorosamente fuori da qualunque rapporto familiare o sentimentale. Il portale si chiama Co-genitori.it e, in cambio di un canone da 25 euro al mese, permette agli utenti di scorrere gli annunci - con foto, età, provenienza geografica e breve descrizione - scegliere il partner o il donatore ideale, chattare e conoscersi di persona per programmare la gravidanza. Un po' come avviene per i siti di vacanze low cost o per gli acquisti sul web, solo che in questo caso in ballo c'è la vita di un'altra persona.

La mission è chiara: aggirare la burocrazia e i limiti delle norme sulla procreazione assistita, rivolgendosi «agli omosessuali, ma anche a tutti coloro che non vogliono vivere in coppia». Chiaro è anche lo slogan del portale: «Genitori insieme, ma senza stare insieme». Il sito è attivo dal 2008 e conta già oltre centomila iscritti. Un numero altissimo, in linea con una tendenza che sta crescendo in tutta Europa. Complice il calo della fertilità, in tutto il vecchio continente si stanno sviluppando banche del seme sempre più sofisticate e organizzate, le più grandi delle quali si trovano in Danimarca. Ed è qui che si rivolgono molti connazionali quelli disposti a spendere cifre molto alte - nella speranza di abbreviare i tempi. Altri entrano invece nella giungla degli annunci privati o dei portali come Co-genitori.it. Che sfruttano i limiti di una legislazione ancora incompleta per restare nella più assoluta legalità.

In Italia la procreazione medicalmente assistita è possibile per le coppie che non possano superare la sterilità in altro modo, mentre è del tutto esclusa la fecondazione eterologa. La legge non cita invece la cosiddetta inseminazione artigianale, che «offre alla mamma la possibilità di scegliere il proprio donatore e al padre biologico di conoscere il nascituro». Ed è qui che entra in gioco il sito, che promette di occuparsi di tutto senza neanche la necessità del ricovero. Scorrendo gli annunci si trova di tutto. C'è Snoopy84, che vuole «vendere il suo seme a donne non sposate che vogliono avere un figlio», anche se in Italia questa commercializzazione è illegale. E poi c'è Greys16 che, in provincia di Macerata, cerca «un papà o un donatore», aggiungendo di essere «seria, di sani principi, cresciuta in una famiglia piena di amore. E vorrei tanto poter tramandare tale amore a un nuovo piccolino in famiglia, tanto atteso e tanto desiderato». Ma c'è anche Etienava che è «disponibile a incontri solo mattina pro gravidanza» e Catte, che cerca un donatore dopo essere rimasta single. Messaggi e annunci come questi sono decine, in una galleria dell'assurdo sempre più allarmante. Una realtà nella quale la procreazione viene trattata come fosse un viaggio low cost o un oggetto da acquistare attraverso un annuncio online, nascosto fra migliaia di altre inserzioni.

Dimenticando che in gioco c'è la vita di un bambino, che può vedere negato il diritto a una famiglia vera.

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