Attacco al bus a Milano

Avrebbe ucciso studenti immigrati

Avrebbe ucciso studenti immigrati

Puoi vantare una fedina penale lunga un chilometro? Hai precedenti come guida in stato d'ebbrezza e abuso su minori? Vuoi fare una strage all'aeroporto di Linate per protestare contro la chiusura dei porti alle navi che trasportano in Europa gli immigrati africani? Vai in giro con taniche di benzina, fascette per legare i polsi e accendino pronto all'uso? Bene, il curriculum è giusto; eccoti il posto d'autista del trasporto scolastico. Così il 46enne Ousseynou Sy, senegalese nato in Francia e cittadino italiano, si è trovato al volante di uno scuolabus con 51 ragazzini a bordo. Per vendicare gli africani vessati dagli occidentali cattivi, ha sequestrato i passeggeri, dirottato l'automezzo e concluso l'azione criminale con un rogo. La strage è stata evitata grazie al tempestivo intervento dei carabinieri. Dunque il peggiore degli incubi è diventato realtà: i nostri figli in balia del terrorista che farnetica di integrazione o religione. Per fortuna, c'è anche l'altra faccia della medaglia. Il senegalese con cittadinanza italiana è stato fregato dall'egiziano nato in Italia (ma non ancora cittadino italiano). Ramy, 13 anni, ha nascosto il telefonino e dato l'allarme, aiutato dai compagni Adam e Ricky.

Come ha fatto? Sy ha minacciato gli studenti con un coltellaccio in mano: «Andiamo a Linate, vendicherò la strage dei migranti, nessuno uscirà vivo da qui». Quindi ha ordinato ai ragazzini di consegnare i telefonini. Rami era seduto nell'ultima fila: «Gli ho detto che non ce l'avevo. Lo guardavo negli occhi senza dire niente. Forse per questo mi ha creduto. Avevo buttato il telefono sotto al sedile prima che arrivasse. Recuperarlo con le mani legate non è stato facile. Ma assieme ad altri compagni ci sono riuscito». Rami ha chiamato il 112. Dunque al peggiore degli incubi possiamo contrapporre la speranza. Il fatto che Sy sia stato messo nel sacco da un giovanissimo «aspirante nuovo italiano» nulla toglie alla gravità dell'accaduto e non deve oscurare identità e movente dell'aspirante assassino. Tra l'altro, si può anche osservare che concedere la cittadinanza, nel caso di Sy, non ha favorito l'integrazione. Però ci sono giovanissimi «aspiranti nuovi italiani» che non hanno alcun desiderio di morire per mano di fanatici e terroristi.

Ramy ha abbattuto il confine (mentale) tra «noi» italiani e «loro» stranieri.

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