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Gli azzurri insorgono "Dilettanti allo sbaraglio"

Di Maio: dati infondati, è già successo

Gli azzurri insorgono "Dilettanti allo sbaraglio"

Roma A puntare il dito sui numeri di Bankitalia sono le opposizioni, Forza Italia in particolare. E tra gli azzurri quasi tutti ironizzano sull'annunciato e imminente boom economico di cui parlava trionfalmente Luigi Di Maio alcuni giorni fa. «La Banca d'Italia riduce le previsioni di crescita 2019 allo 0,6: è arrivato il boom economico previsto da Di Maio... ma loro sono ottimisti! Ottimisti de che? Dilettanti allo sbaraglio», affonda su Twitter Mariastella Gelmini, presidente del gruppo Forza Italia alla Camera. E sulla stessa lunghezza d'onda è Giorgio Mulè, deputato e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato. «Non bisognava essere oracoli o gufi - spiega - per prevedere la previsione di Bankitalia sulla crescita italiana che ci inchioda a un ottimistico 0,6 rispetto all'impossibile 1% del governo: ci voleva solo sano realismo ed era sufficiente osservare, come abbiamo fatto noi di Forza Italia, quello che stava accadendo in Europa e nel mondo». D'altra parte, aggiunge, «i segnali c'erano tutti ed erano chiarissimi da mesi». «Recessione tecnica nel 2018, crescita del Pil allo 0,6% nel 2019. Le previsioni di Bankitalia - gli fa eco il capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini - sconfessano il governo. La Commissione Ue prevede rischi per le finanze italiane e la sciagurata legge di Bilancio ci fa rischiare il collasso economico». Secondo l'azzurro Alessandro Cattaneo, invece, «mentre Di Maio intravede un boom economico, non si sa quale, Bankitalia rivede al ribasso le stime di crescita del Pil, da 1% a 0,6%, e parla di possibile recessione tecnica». «Questi - aggiunge - sono i dati reali. In un quadro così critico per l'economia italiana il reddito di cittadinanza è una misura sbagliata». «Se l'argomento non fosse estremamente serio - la butta lì il deputato azzurro Marco Marin - su Di Maio ci si potrebbe sbizzarrire con una serie infinita di battute. Ma purtroppo non c'è nulla di cui stare allegri, anche perché il debito pubblico italiano ha raggiunto livelli mai visti prima».

Ma Di Maio non arretra. Anzi: si lancia in un violento attacco politico contro un'ente che per statuto deve essere indipendente dalla politica: «Le stime di Bankitalia non è la prima volta che sono infondate, prima facevano stime al rialzo, ora che ci siamo noi le fanno al ribasso. La frenata è frutto dell'austerity e dei governi precedenti». Gli dà man forte Claudio Borghi, presidente della commissione Bilancio della Camera.

«I rischi di recessione evidenziati da Bankitaliasi riferiscono al 2018 e al periodo pre-manovra e confermano la necessità di una manovra espansiva».

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