Politica

Gli azzurri: ora chiarezza sui rapporti con Mr. Chili

Anna Maria Greco

Roma Dopo la convention milanese di Stefano Parisi, Altero Matteoli dice quello che molti azzurri pensano: «Non è stato chiarito il rapporto che Parisi vuole avere con Forza Italia, una questione politica non di poco conto sulla quale immagino l'Ufficio di presidenza, che si terrà nei prossimi giorni, dovrà esprimersi con assoluta precisione».

È una richiesta precisa, quella ai vertici del partito, di fare chiarezza e dire se Mr.Chili ha un ruolo di qualche tipo nella galassia azzurra o procede come cane sciolto, possibile guastatore nel centrodestra, sotto le spoglie di rigeneratore.

Matteoli trova «di buonsenso» l'analisi di Parisi della situazione generale del Paese, «azzeccato» l'aver individuato in Renzi e nel suo governo «un pericolo per l'economia visto anche il fallimento in Europa», ma «decisamente carente la parte propositiva». Altra critica, sulla platea milanese: «Non sono emerse e non si sono viste le tanto attese presenze mentre hanno fatto notizia, e non poteva essere diversamente, gli slogan in bella evidenza di qualche esponente di sinistra favorevole al Sì al referendum».

Dubbi e resistenze, ansie e attese pervadono i parlamentari azzurri e non solo. Ma c'è anche chi è disposto a dare credito all'astro nascente, come Francesco Giro: «Da Stefano Parisi è stato fatto un primo passo. Fanno sorridere le lezioni impartite da autorevolissimi esponenti centristi oggi schierati col governo che finora si sono preoccupati solo di scaldare le loro comode poltrone diventando obbedienti gregari di Renzi. Quanto a Parisi, dopo Milano da un lato preciserà con il suo laboratorio Energie le sue proposte su molti altri temi come cultura infrastrutture turismo, dall'altro si occuperà di Forza Italia».

Gianfranco Rotondi, presidente di Rivoluzione cristiana, non vuole commentare la convention milanese, perché deciso a «mantenere un giudizio aperto sulla sua iniziativa», però sottolinea: «Per ora mi limito a condividere l'editoriale di Alessandro Sallusti sul Giornale di oggi (ieri, ndr)». Quello dal titolo «Serviva anche la memoria», in cui si rimprovera a Parisi di non aver riconosciuto un'appartenenza alla storia ventennale del centrodestra, quasi a voler ripartire da zero.

«Ha ragione Stefano Parisi - dice il deputato di Fare! Roberto Caon - quando dice che il centrodestra vince se è unito, ma ricostruire le fondamenta del centrodestra con chi in due giorni specula sui morti, attacca il Papa e invoca l'uscita dell'Italia dall'Europa è un'impresa impossibile». Per Caon, «finché il centrodestra continuerà a inseguire il populismo di Salvini non potrà ambire a governare il Paese».

Anche Enrico Zanetti, segretario di Sc, si chiede: «Quando Parisi dice che con la Lega sotto elezioni l'unità si ritrova, intende dire che anche lui dirà che è per l'uscita dell'Italia dall'euro?».

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