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Baby-aborti, ecco il rapporto choc

Il dossier del Ministero: in un anno gravidanza interrotta per 126 under 15 e 4.200 under 19

Baby-aborti, ecco il rapporto choc

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In Italia il fenomeno delle baby gravidanze viaggia in controtendenza: mentre le donne fanno meno figli, aumenta il gruppetto di neo-mamme già in tenerissima età; mentre, diminuiscono gli aborti nel 2022, crescono invece quelli tra le teenager. A ciò si deve aggiungere l'esplosione del consumo della pillola «dei cinque giorni dopo», che serve a non rimanere incinta dopo un rapporto non protetto. Nell'ultimo anno è cresciuto del 25%. In sostanza, le adolescenti come spiegano in questa pagina le due esperte che lavorano nei consultori degli ospedali quotidianamente - fanno sesso con superficialità, i contraccettivi vengono snobbati perché «fanno ingrassare» e chi rimane incinta o interviene subito con metodi farmacologici, o ricorre all'aborto o si tiene il bambino nonostante le mille difficoltà che deve affrontare prima e dopo la nascita. Risultato: l'anno scorso oltre 126 ragazzine sotto i 15 anni hanno abortito assieme alle 4200 adolescenti tra i 15 e i 19 anni.

Le baby mamme, invece, sono state 3119 nella fascia di età 15-19 anni, e 21 neo mamme hanno tra i 12 e i 14 anni.

BABY MAMME

Secondo l'ultimo rapporto CeDap (Certificato di assistenza al parto) del 2022 che sarà presentato a giorni, sono in totale 3140 le nascite nella fascia 12-19 anni, di cui 2349 italiane. Da un analisi Istat, inoltre, emerge che le baby mamme tra i 15 e i 17 anni vivono soprattutto al Sud: Sicilia, Puglia, Campania, Calabria. Qual è il profilo? Il 77% sono ragazze hanno in tasca solo la licenza media e non hanno un lavoro stabile. Le situazioni familiari sono sempre critiche. Solo a Milano e hinterland, il Tribunale dei minori ha preso in carico ogni anno circa il 25% delle situazioni dei nuovi nati (si è passati dal 19% del 2014 al 25 % del 2022). Inoltre, raddoppiano le ragazze che vengono collocate in comunità madre-bambino. Attualmente i Servizi sociali seguono oltre tre ragazze su dieci. Ma molte di loro, 4 su dieci, con in pancia già un figlio, presentano sintomi depressivi o ansia, o attacchi di panico. Sette ragazze su cento hanno subito anche abusi sessuali.

LA STRADA DELL'ABORTO

In Italia si abortisce meno all'estero e l'anno scorso c'è stata un'ulteriore contrazione. Sono circa 63.600, le Ivg quelle raccolte nell'ultima relazione sulla 194 del 2022 approvata dal ministero e ancora non presentata in Parlamento (oltre 67600 nel 2021) e complessivamente anche nella fascia giovanile si assiste a un calo del 16%. Ma la nota stonata riguarda le giovanissime. Si contano 126 aborti tra chi ha meno di 15 anni, e oltre 4250 nella fascia 15-19, un centinaio in più rispetto all'anno precedente. E quello che emerge dai consultori è che tra le quattordicenni hanno fatto il bis dell'Ivg. Sei diciottenni avevano già quattro aborti alle spalle. La distribuzione regionale dell'interruzione di gravidanza è disomogenea. Per esempio, nella fascia 15 -17 gli aborti più numerosi sono avvenuti in Puglia, Abruzzo, Friuli, Sicilia.

A RUBA LA PILLOLA D'EMERGENZA

I numeri ci dicono però che l'Italia è messa molto meglio rispetto ai partner europei. In Francia il tasso di aborti tra le minorenni è del 20%, in Inghilterra del 12,9, in Finlandia del 10,7, in Spagna del 7,4%. La relazione della 194 del 2021 sostiene che in Italia ci sia una «moderata attività sessuale» delle giovanissime e «dell'uso del profilattico».

In realtà, quello che emerge dai dati più recenti, è invece una crescita esponenziale dell'uso della pillola dei 5 giorni dopo di cui, l'ultimo rapporto Osmed del 2022, registra una crescita di consumo del 25% e due italiane su dieci hanno dichiarato di aver utilizzato il farmaco per evitare una gravidanza indesiderata almeno una volta nella vita.

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