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Banche, Merkel, schiaffo a Renzi: "Le regole non si cambiano"

La Cancelliera tiene il punto: "Non si cambiano ogni due anni le norme sulle banche". Un altro flop per Renzi

Banche, Merkel, schiaffo a Renzi: "Le regole non si cambiano"

La Merkel torna a sbattere la porta in faccia all'Italia. "Non si possono cambiare le regole ogni due anni". Così la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha ruisposto alla domanda di un giornalista sulla eventualità di concedere una maggiore flessibilità ad alcuni Paesi e cambiare le regole sul settore bancario in Italia come conseguenza della Brexit. "L’aspetto stabilità è prioritario, assieme a quello della flessibilità - ha premesso Merkel - abbiamo svolto un lavoro biennale per intervenire in modo pratico". "Abbiamo lavorato per darci regole comini sulla ricapitalizzazione delle banche, non possiamo cambiare le regole ogni due anni. Le basi attuali offrono lo spazio per rispondere alle necessità dei diversi stati membri", ha aggiunto.

Insomma a quanto pare la Cancelliera non è pronta per fare concessioni sul fronte bancario all'Italia e soprattutto su una revisione del bail-in. Di fatto Renzi si accosa subito alla Cancelliera e accetta il diktat di Berlino: "Nessuno vuole cambiare le regole. Una questione del genere non è all'ordine del giorno. Anche con le regole attuali siamo in grado di proteggere i risparmiatori. Ma l'ue non può far finta di nulla", ha affermato riferendosi anche al dopo-Brexit. E ancora: L'Italia ha perso l’occasione per intervenire in modo strutturale sulla questione bancaria come ha fatto la Germania che ha salvato le banche mettendo 247 miliardi. In Europa - ha ricordato il premier - l’ultimo Paese che non le ha rispettate è stata la Germania nel 2003, e allora il governo Berlusconi glielo ha consentito per fare un favore a Germania e Francia". Insomma a quanto pare la fuoriuscita di londra dall'Unione per il momento non ha cambiato i rapporti di potere. Di fatto Berlino continua a dettare le sue regole e il governo renziano ad accettarle passivamente..

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