Politica

Le banche di nuovo a picco affondano Piazza Affari

I titoli del settore trascinano la Borsa a -2%. Sulla bad bank l'Europa tende la mano all'Italia e accelera per i «rischi a breve» legati alle alte sofferenze

Antonio SignoriniRoma L'Europa tende una mano all'Italia in un'altra giornata nerissima per le banche quotate a Piazza Affari. Si cerca una soluzione sulle bad bank, ma la Commissione europea lancia anche un allarme su un rischio «a breve termine» sui crediti deteriorati. Oggi il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan incontrerà il commissario alla Concorrenza Margarethe Vestager per parlare di bad bank. Ieri da Bruxelles sono arrivati segnali di distensione. I portavoce dell'esecutivo europeo hanno parlato di «contatti costruttivi». È già trapelato il possibile punto di caduta della trattativa. Il problema non è più il prezzo dei crediti deteriorati. Resta aperta solo la questione del prezzo delle garanzie e quindi la quota di credito coperta. Non può essere troppo alta perché diventerebbe un aiuto di stato. Anche se oggi dovesse essere trovato un accordo è improbabile che la legge sia approvata al prossimo consiglio dei ministri, che invece dovrebbe varare la riforma del credito cooperativo con la creazione di una capogruppo. A facilitare un accelerazione di un'intesa, il tonfo di ieri delle banche italiane in Borsa. Milano ha chiuso a meno 2% ed è stata la peggiore in Europa, trascinata al ribasso dal settore bancario. E non dalle note malate Mps o Carige. Ma questa volta dalle big come con Bpm (-6,1%), Banco Popolare (-7%) e Unicredit (-6,4%). Pesa l'allarme lanciato dalla Commissione europea nel rapporto sulla sostenibilità fiscale. «La proporzione di crediti deteriorati nel settore bancario italiano - si legge nel documento - potrebbe costituire una importante fonte di rischi di passività potenziali nel breve termine». La linea che sta passando a Bruxelles è di non considerare i crediti deteriorati italiani un rischio sistemico. Ma ieri il presidente della Bce Mario Draghi ha parlato di prospettive peri l 2016 «incerte» e ha ribadito l'impegno della Banca centrale. Per quanto riguarda il bail in, parlando alla Deutsche Boerse, Draghi ha chiesto che le nuove regole «vengano applicate in maniera uniforme in tutti i paesi». Importanti «il fondo unico di risoluzione e un'assicurazione europea sui depositi fornirebbe» che sarebbero «un segnale di progresso verso il completamento dell'Unione bancaria». Messaggi rassicuranti dall'Italia. Renzi ha ripetuto che il sistema bancario «è solido». Ora bisogna accelerare su «fusioni e aggregazioni». Dal ministero dell'Economia è filtrato un documento nel quale si sostiene che le banche italiane presentano «un tasso di copertura dei crediti deteriorati più elevato delle media europea», un «indicatore di liquidità ben posizionato» e una minore esposizione all'immobiliare. In campo anche il direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi.

«Non bisogna troppo guardare alle vicende di Borsa, ma ai dati di fondo, che sono incoraggianti».

Commenti