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Bassolino rovina le vacanze ai dem: "Così il Pd offende Napoli"

L'ex governatore accusa: "A due mesi dall'umiliante sconfitta alle amministrative si continua a far finta di nulla: è una vergogna assoluta"

Bassolino rovina le vacanze ai dem: "Così il Pd offende Napoli"

Se la politica campana crede di aver rimandato tutto a settembre, ci pensa l’ex governatore Antonio Bassolino a movimentare le vacanze dei democratici partenopei e rilancia: “Il Pd fugge anche dalle discussioni, così di offende l’intera città di Napoli”.

Bassolino, già da tempo, ha (ri)avviato una decisa campagna di accusa ai vertici cittadini e regionali del Partito democratico accusati di aver nascosto la testa sotto la sabbia dopo la mortificante sconfitta elettorale della candidata Valeria Valente che non riuscì, nella prima tornata, nemmeno a guadagnare l’accesso al ballottaggio poi vinto da Luigi De Magistris nella riedizione del duello con il candidato del centrodestra Gianni Lettieri contro cui l’aveva già spuntata nel 2009.

Sui social, l’ex sindaco di Napoli e governatore della Campania scrive parole di fuoco rivolte ai dirigenti del Pd: “Sono passati due mesi dal 5 giugno (giorno il cui s’è votato per il primo turno a Napoli nda) senza alcuna riflessione. Dopo una sconfitta umiliante, una fuga persino dalla discussione. In questo modo si offende l’intera città di Napoli, non solo gli elettori del Pd. Una vergogna assoluta”.

Qualche giorno fa, Bassolino aveva già lanciato una sassata nel silenzio generale delle direzioni Pd scrivendo: “La parola d’ordine è tacere, fare finta di nulla, prendere tempo. Ma è un grave errore politico Riflettere sul voto, discutere, prendere decisioni era ed è giusto e doveroso”.

Negli ultimi tempi, l’ex sindaco sciorina dati e considerazioni sul voto amministrativo a Napoli mostrando la durezza dei problemi che i democratici dovrebbero affrontare per tornare competitivi in città: “L’analisi sociale del voto è illuminante. Soltanto una piccola parte del moderno mondo del lavoro sceglie il Pd. Peggio ancora è nelle fasce povere. La debole e incerta identità sociale è l’altra faccia dell’incerta e debole identità politica”. Considerazione, questa, che fa il paio con un’altra ugualmente feroce: “L’analisi del voto quartiere per quartiere è impressionante. Si ridisegna la geografia politica della città. Su 29 quartieri De Magistris è primo in 25, il candidato del centrodestra in 3, la candidata del Pd in uno.

In sostanza è come se il partito che governa il paese fosse stato espulso da Napoli e tutto tace”.

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