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Di Battista querelato dagli imprenditori Sì Tav

Il grillino in tv parlò di «tangenti» e «'ndrangheta» dietro i cantieri: «Ma non ho le prove»

Di Battista querelato dagli imprenditori Sì Tav

Roma Da una vita in vacanza a una vita in contumacia. Alessandro Di Battista, sparito dai radar da circa un mese, sembra un condannato al silenzio. Il linguaggio giuridico è giustificato dall'ultima disavventura di Dibba, querelato da un gruppo di imprenditori piemontesi Sì Tav per le sue affermazioni, rilasciate a Che Tempo che Fa qualche giorno prima della scomparsa mediatica, su non meglio precisati legami tra la 'ndrangheta e alcuni comitati favorevoli all'Alta velocità Torino-Lione. «Non ho le prove», aveva detto di fronte a Fabio Fazio la sera del 20 gennaio, esibendosi in una surreale parodia pasoliniana. Il Che Guevara di Roma nord l'aveva sparata grossa: «Io non c'ho le prove, però ricordo quando due 'ndranghetisti furono intercettati e dicevano «adesso ci tocca fondare un comitato Sì Tav«». Aggiungendo un altro sospetto su fantomatiche «tangenti» da restituire.

Inevitabile la reazione del mondo produttivo, tra cui Unione industriale di Torino, Confindustria Piemonte e Confagricoltura Piemonte. Arrivata ieri con il deposito di una querela nei confronti dell'ex deputato grillino «in ragione delle sue affermazioni» secondo cui «esisterebbe un legame tra 'ndrangheta e comitati Sì Tav, oltre ad accenni a non meglio precisati episodi di corruzione». Una decisione, quella degli imprenditori piemontesi, già presa qualche giorno fa, ma che solo poche ore prima della presentazione della denuncia ha visto compattarsi tutte le principali sigle di categoria. Inutile dire che il solitamente loquacissimo Di Battista non ha proferito parola, come ormai accade dal 13 febbraio. Giorno della pubblicazione sulla pagina Facebook di un post con il filmato dell'intervista rilasciata a Di Martedì di Giovanni Floris. Proprio in quella circostanza c'era stata un'altra gaffe, rivelatrice dell'indole narcisistica del personaggio. Ai mancati applausi da parte del pubblico in studio, l'eroe dei due mondi del M5s si era infastidito: «Oggi non applaudite... nessuno?».

Poi il silenzio. Anche sul social preferito da Dibba, ovvero Instagram. L'ultima traccia risale al 4 febbraio. Ed è uno spezzone dell'ospitata da Fazio, con il fu condottiero pentastellato intento a strappare il Franco delle colonie francese. In questo mese si sono susseguiti i pettegolezzi sugli ultimi movimenti di Di Battista. C'è chi dice sia rintanato nella sua casa romana, Il Giornale domenica scorsa lo ha pizzicato al Gran Bazar di Istanbul, dove si trovava per un viaggio di piacere.

Ma c'è chi dice: «Prima di andare in India si farà vivo, ora sta creando l'aspettativa attorno all'evento».

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