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La Bbc pubblica gli stipendi degli artisti Toh, le star guadagnano meno di Fazio

Al massimo 2,5 milioni. Anzaldi attacca: «Rai, una casta internazionale»

La Bbc pubblica gli stipendi degli artisti  Toh, le star guadagnano meno di Fazio

Tutto il mondo è paese ma non tutti i Paesi funzionano allo stesso modo. Anzi. Dopo la Rai, anche la Bbc, la principale emittente pubblica britannica e probabilmente al mondo, ha reso noti gli stipendi dei suoi personaggi più pagati. E anche qui è stata polemica anche se dalle parti di sua Maestà è davvero tutto diverso.

La tv inglese, tanto per cominciare, ha pubblicato tutti gli stipendi dei propri dipendenti rispondendo a un'esplicita richiesta del governo che da anni ha imposto trasparenza. Mentre da noi sono stati i giornali, quasi di nascosto, a pubblicare le cifre. Ma nel merito, le differenze sono ancora più grandi. Dai dati emerge che sono in tutto 96 le persone con uno stipendio superiore alle 150mila sterline (quasi 170 mila euro) all'anno, che guadagnano cioè più del primo ministro britannico Theresa May. Ma il più pagato è il conduttore radiofonico Chris Evans, che guadagna più di 2,2 milioni di sterline (quasi 2,5 milioni di euro) all'anno, seguito dal conduttore di «Match of the Day», l'ex calciatore Gary Lineker, che incassa tra 1,75 milioni e 1,8 milioni di sterline, e il conduttore di talk show Graham Norton guadagna tra 850mila e 900mila sterline. Stipendi di tutto rispetto, è evidente, ma, specie dal terzo posto in poi, nulla a che vedere con quelli corrisposti alle nostre star o presunte tali. Basti considerare che il mega contratto firmato da Fabio Fazio e oggetto di un mare di polemiche ammonta a 2,8 milioni di euro l'anno. Lui nella piccola Rai, più pagata dei big della grande Bbc. E non è il solo ad essere strapagato.

In comune tra Italia e Regno Unito ci sono le polemiche anche se l'azienda britannica, fatto il suo in tema di trasparenza, prima spiega con il direttore generale Tony Hall che «se la Bbc deve dare al pubblico quello che vuole, allora dobbiamo pagare per presentatori e star» e poi si smarca, guardandosi bene dal difendere ogni singolo caso. Anzi, la Bbc dice esplicitamente che lascerà a ogni dipendente la libertà di difendersi autonomamente e di spiegare le ragioni dei propri contratti. Succedesse in Italia, sarebbe il via a una caccia alle streghe.

Le diversità Italia-Uk sono state impugnate dal consigliere di amministrazione Rai e deputato Pd Michele Anzaldi, che attacca: «La Bbc, senza clamore, né bisogno di intimidazioni o leggi, ha dato una sua lezione di trasparenza. I contratti sopra il milione di euro stipulati dalla regina delle compagnie pubbliche sono un terzo rispetto alla Rai: 2 contro 6». E snocciolando i dati Anzaldi rimarca le differenze, ancora più sostanziali, nella fasce inferiori. «I compensi assicurati ai suoi conduttori rendono la Rai non solo una casta italiana ma internazionale», conclude Anzaldi.

Non è un caso se la Bbc, la più antica azienda pubblica radiotelevisiva al mondo e la più grande per numero di dipendenti, rappresenti da anni un modello per la Rai.

Che in realtà ne è solo una brutta copia.

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