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Benzinai del futuro: addio code e soldi

Da stazioni di servizio a centri multiservizi: si potrà lasciare l'auto e prendere la bici. E usarli come ufficio

Benzinai del futuro: addio code e soldi

Roma - Non servono i soldi e neppure la carta di credito. Non solo non è necessario scendere dalla macchina ma non occorre neppure parlare. Nelle stazioni di servizio del futuro le Digital Mobility Hub si entra seguendo una scia luminosa che indica la pompa libera per evitare le file. Nell'avvicinamento si attivano i sensori che riconoscono la targa della macchina, individuando così il carburante appropriato, erogato tramite un braccio meccanico. Il proprietario dopo il rifornimento pagherà digitando un codice sul suo Smartphone . Fantascienza? No perché il futuro è già presente nella grande fiera delle nuove tecnologie, Maker Faire alla sua terza edizione romana, che si tiene a Roma in questi giorni presso l'Auditorium Parco della Musica a seguire e completare l' Innovation Week .

Il progetto integrato è dell'Eni in collaborazione con un gruppo di genietti del Mit di Boston, ovvero l'istituto di ricerca dove tutto è cominciato grazie al professor Neil Gershenfeld che per primo ha avuto l'idea di unire la creatività artigianale alla tecnologia digitale, potenziando il principio dell' open source fino a farlo divenire una corrente virale che ha coinvolto tutti quelli disposti a partecipare. Sono nati così i Fab Lab , piccole fabbriche digitali, dove operano i Makers . E l'Eni concorre al grande laboratorio globale Maker Faire con il suo sguardo sul futuro proponendo ai visitatori tre tappe per un viaggio virtuale: il Digital Mobility Hub , la Cave virtuale 3D e i concentratori solari che hanno già avuto una applicazione pratica nel Green data Center realizzato presso Pavia. Attraverso una selezione di prototipi guidati dagli esperti dei settori di ricerca dell'Eni i visitatori possono vedere e addirittura toccare l'idea di come si usufruirà dei servizi nelle smart cities .

Definire il Digital Mobility Hub soltanto una stazione di servizio anche se futuribile è riduttivo. L'idea è quella di un centro multiservizi dove ad esempio si potrà lasciare la macchina e prendere un mezzo alternativo come una bici o un'auto elettrica in sharing sempre attraverso una identificazione immediata ottenuta grazie ai sistemi di radiofrequenza (RFID). Si pensa pure ad aree dedicate all' e-commerce , alla possibilità di ottenere prodotti specifici, pagare bollette tramite un app e infine lavorare grazie agli spazi dedicati, gli Smart Work Center , luoghi di lavoro multimediali e flessibili.

Tutto questo dovrà essere realizzato in un quadro di efficienza e di risparmio energetico. I pavimenti recupereranno l'energia cinetica e il tetto quella solare oltre ad una gestione conservativa dell'acqua piovana. Per recuperare il massimo dell'energia solare l'Eni lavora ai concentratori solari luminescenti, in mostra a Roma, capaci di concentrare e trasformare in energia elettrica una parte della radiazione incidente mantenendo allo stesso tempo caratteristiche di trasparenza. Il pubblico può toccare con mano lastre di materiale trasparente in grado di assorbire una quota della radiazione ricevuta dal sole e di rimetterla con un colore diverso a seconda della quantità di energia.

Nell' aula cave i visitatori si immergono in un ambiente virtuale 3D con il quale si può interagire.

La possibilità di ricostruire qualsiasi ambiente naturale o tecnologico permette simulazioni utili ad esempio anche a misurare la sicurezza di determinati ambienti lavorativi.

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