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Berlusconi allontana le urne: al lavoro per garantire stabilità

Il Cavaliere torna centrale per evitare lo stallo post voto Moral suasion su Salvini: non chiudere la porta al Pd

Berlusconi allontana le urne: al lavoro per garantire stabilità

Silvio Berlusconi lancia segnali di governo. Incassato il contraccolpo del sorpasso leghista il presidente di Forza Italia sta ricominciando a tessere la sua trama per riconquistare la perduta centralità. Una strategia che punta innanzitutto ad allontanare la tentazione del cupio dissolvi, ovvero del ricorso a nuove elezioni per inseguire la maggioranza che non c'è, una maggioranza che difficilmente il nuovo assetto tripolare potrebbe assicurare, a meno di introdurre un premio di maggioranza a forte rischio di incostituzionalità.

«Le forze responsabili hanno il dovere di dare risposte». Con questa frase Berlusconi ha richiamato tutte le forze politiche al primo dovere della politica: mettersi in gioco nel nome dell'interesse generale, superando pregiudizi, preconcetti e convenienze del momento. Perché il primo obiettivo deve essere quello di dare stabilità all'Italia, mettendola in condizione di rilanciare la sua immagine in tutto il mondo, come chiedono con insistenze le associazioni di rappresentanza. Un segnale lanciato nell'imminenza delle convocazioni quirinalizie, quelle consultazioni alle quali Berlusconi sarà presente giovedì prossimo in prima persona guidando la delegazione di Forza Italia composta dalle due nuove capogruppo, Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini.

Chi lo conosce bene racconta che dopo un primo momento di delusione legato al risultato elettorale, il Cavaliere ha ripreso a «macinare» politica. Un affondo in più mosse iniziato con la richiesta di riabilitazione, un'istanza quella presentata al Tribunale di Milano che potrebbe renderlo candidabile qualora si andasse a nuove elezioni (senza aspettare i tempi infiniti della Corte europea dei diritti dell'uomo) in autunno o nella primavera del prossimo anno visto che la risposta dovrebbe arrivare già a luglio. La seconda mossa è la volontà di rinnovare e rigenerare la prima linea azzurra, un processo iniziato con l'elezione di Maria Elisabetta Alberti Casellati alla presidenza del Senato e delle due nuove capogruppo, che proseguirà con altre nomine, ad esempio di alcuni coordinatori regionali vacanti. Senza dimenticare il rilancio sul fronte imprenditoriale con un'altra alleanza anomala e storica allo stesso tempo: quella tra Mediaset e Sky. Un incontro tra ex feroci avversari che fa scattare facili similitudini con la politica.

È chiaro, però, che il focus dell'ex premier è soprattutto concentrato sul governo. Berlusconi - in questi giorni in Provenza dalla figlia Marina per qualche giorno di vacanza - fa capire di non essere disposto a mollare la presa e abdicare a Salvini. Si propone come leader dei volenterosi, decisi a evitare lo stallo e il pantano, favorire il dialogo tra diversi (dentro Forza Italia non si crede alla pregiudiziale ideologica dei Cinquestelle) e dare un governo al Paese. Al primo giro Berlusconi sosterrà sicuramente Matteo Salvini come presidente del Consiglio. E in prospettiva, se la matassa non si dovesse sbrogliare, lavorerà per convincere la Lega a trovare insieme una soluzione al difficilissimo rebus di Palazzo Chigi.

Senza pregiudizi e senza chiudere la porta al Partito Democratico.

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