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Berlusconi aspetta il premier al varco: il fine settimana sarà decisivo

Berlusconi tace in attesa del Cdm di venerdì e del Consiglio europeo di sabato per poter valutare le iniziative di Renzi

Berlusconi aspetta il premier al varco: il fine settimana sarà decisivo

Il «coprifuoco» continua. Silvio Berlusconi, chiuso in quel di Arcore ormai dal 6 agosto, si guarda infatti bene dall'intervenire pubblicamente sia sul fronte economico che sui tanti nodi caldi della politica estera. E invita i suoi più stretti collaboratori a fare sostanzialmente lo stesso, in attesa che il quadro sia meno fumoso e che il governo metta in chiaro le sue prossime mosse. Il leader di Forza Italia, insomma, attende settembre quando si rivedrà con Matteo Renzi, tanto che pare abbia chiesto a Denis Verdini e Gianni Letta – avvistati ieri a Villa San Martino – di valutare se vi siano margini per una sorta di Nazareno bis, un'intesa tra Pd e Forza Italia che possa allargarsi rispetto al perimetro delle riforme. In particolare all'economia, il tema su cui l'esecutivo rischia di andare seriamente ad impattare in autunno. Anche se ad Arcore si è discusso pure il capitolo giustizia (il timore è che alla fine la giustizia penale venga «stralciata»), in attesa della riforma che l'esecutivo presenterà al Consiglio dei ministri di venerdì.

Berlusconi, insomma, resta alla finestra. Nonostante un'estate piuttosto attiva dal punto di vista del lavoro, con l'ex premier che pare non essersi fatto mancare riunioni e telefonate, concentrato in particolar modo sui dossier economici e sulle proposte da presentare a Renzi. Ecco perché, ripete il leader di Forza Italia nelle sue conversazioni private, «è necessario un incontro» con il presidente del Consiglio così da «fare chiarezza». Ieri, intanto, Berlusconi ha avuto una lunga chiacchierata telefonica con Hans Poettering, ex presidente del Parlamento europeo e del Ppe e oggi presidente della Fondazione Konrad Adenauer. Una conversazione incentrata su una situazione internazionale che entrambi giudicano «preoccupante», dalla situazione a Gaza a quella in Ucraina passando per l'Iraq. I due hanno anche ribadito che Forza Italia e Cdu, il partito di Angela Merkel, continueranno la loro stretta collaborazione all'interno del Ppe.

Berlusconi, quindi, prende tempo. In attesa del Consiglio dei ministri di venerdì (sul tavolo ci saranno l'economia con il decreto Sblocca Italia e la riforma della giustizia) e del delicato Consiglio europeo di sabato (che si occuperà di nomine Ue e della flessibilità dei conti a fronte delle riforme). Solo dopo – è il senso dei ragionamenti dell'ex premier che pure non nasconde qualche perplessità sull'azione del governo – avremmo gli strumenti per giudicare la politica di questo esecutivo e capire se Renzi davvero riuscirà a sbattere i pugni sui tavoli di Bruxelles. Ma sia chiaro – ripete in privato il leader di Forza Italia – che soprattutto sull'economia non faremo sconti. Anche se è probabile che pure la giustizia avrà un suo peso, soprattutto se – come si teme ad Arcore – la riforma verrà depotenziata e riguarderà solo quella civile senza toccare il penale.

In attesa di capire da che parte tirerà il vento e, di conseguenza, di come si evolveranno i rapporti tra Berlusconi e Renzi, gli ambasciatori – da entrambe le parti – continuano a lavorare senza sosta. Da Verdini e Letta, passando per Giovanni Toti che lunedì sarà alla Festa nazionale dell'Unità che si tiene a Bologna e si confronterà sulla nuova legge elettorale con il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini. Mentre Il Mattinale – la nota politica del gruppo di Forza Italia alla Camera curata da Renato Brunetta – pare aver scelto toni meno battaglieri su Renzi, preferendo concentrarsi sul «delirio infame» del «nostro califfo Grillo» che critica la riforma della giustizia in discussione in queste ore. «Ci dica qualcosa – attacca Il Mattinale – sul reato di omicidio stradale, lui che è uno specialista del ramo.

Inserirlo o no, nella riforma della giustizia? Prevedere come in America per un triplice omicidio stradale vent'anni di carcere?».

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