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Berlusconi: "Battere i pugni sul tavolo Ue è la scelta peggiore"

Berlusconi torna a Bruxelles da neodeputato e avverte il governo gialloverde: "Serve un clima di cordialità e stima". E lavora al ritorno di Orban nel Ppe

Berlusconi: "Battere i pugni sul tavolo Ue è la scelta peggiore"

Silvio Berlusconi vola a Bruxelles da neo eletto al Parlamento europeo per il vertice del Ppe, ma guarda anche all'Italia, dove il voto europeo rischia di avere ripercussioni anche sul governo.

In particolare, parlando del rapporto che l'Italia ha con l'Europa e in particolare della lettera della Ue con la quale proprio la Commissione dovrebbe bacchettarci per i conti pubblici. "La lettera è un fatto automatico, non c’è nessuna decisione", ha spiegato il leader di Forza Italia, "Quando ci sono certe possibilità di uscire dalle regole dell’Europa, parte automaticamente la lettera. Se devi trattare con qualcuno devi stabilire un clima di cordialità e stima, andare a volere battere i pugni sul tavolo è il modo peggiore per trovare delle soluzioni".

Il Cavaliere ha poi confermato che il candidato dei popolari alla guida della Commissione Ue al posto di Jean-Claude Juncker resta il tedesco Manfred Weber. Ma è al lavoro per riportare Viktor Orban nel gruppo di europarlamentari: "Non l'ho incontrato, perché si è sospeso dal Ppe", ha spiegato, "Però ho avuto con lui una lunga telefonata ieri sera. Ci vedremo presto e sono sicuro che potrò convincere lui a restare nel Ppe e convincere i membri del Ppe a volere che l'Ungheria e lui restino".

Per quanto riguarda gli equlibri interni al Paese, l'ex premier ha ribadito la centralità del suo partito: "Forza Italia è indispensabile nel centrodestra e continuare con questo governo è un tradimento del sentimento e della volontà degli italiani", ha spiegato, "Il risultato delle elezioni ha dimostrato che Forza Italia è assolutamente indispensabile per il centro destra, che deve essere unito se vuole avere una maggioranza. Dentro il centrodestra, Forza Italia ha una funzione imprescindibile: è il presidio della cultura e della politica liberale, è il presidio della civiltà europea e dei suoi principi, è la garanzia del mantenimento della democrazia rappresentativa e della libertà in Italia".

Inevitabile anche un riferimento a Giovanni Toti da tempo insofferente per la linea del partito."Ha suoi sentieri personali che a mio parere non lo porteranno da nessuna parte perchè tutti coloro che sono usciti da Forza Italia si sono consegnati all’invisibilità", ha detto il Cavaliere, "I voti alla Lega? Nessuna paura. Penso che le elezioni di domenica abbiano un significato chiarissimo: l’Italia ha una maggioranza di centrodestra, l’anima dell’Italia è di centrodestra, quindi continuare con questo governo è qualcosa che va contro il parere degli italiani, è un tradimento dei sentimenti e della volontà degli italiani. Non ho mai visto e non ho mai dichiarato che pensavo a Mario Draghi come candidato premier. Ho dichiarato invece che, avendo in questa sua mansione gestito bene la Banca centrale europea, se volesse assumere una responsabilità politica in Italia saprebbe gestirla al meglio.

Non ho mai parlato di presidenza del Consiglio dei ministri, mai".

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