Politica

Berlusconi a cena con 200 ragazzi per celebrare i 22 anni in campo

I giovani del movimento azzurro festeggiano la nascita di Forza Italia Nitto Palma medita l'addio al gruppo al Senato, pontieri già al lavoro

Berlusconi a cena con 200 ragazzi per celebrare i 22 anni in campo

Fabrizio de FeoRoma Una grande cena di ringraziamento per i suoi 22 anni di politica. Nella serata di sabato oltre duecento ragazzi del movimento giovanile azzurro insieme ad altri militanti e consiglieri comunali invitano Silvio Berlusconi in un ristorante di Arcore per ricordare con lui la ricorrenza della discesa in campo. Il presidente di Forza Italia annunciò, infatti, il suo ingresso in politica il 26 gennaio 1994 con un discorso televisivo entrato nella storia della comunicazione politica del nostro Paese. Il primo atto di un'avventura che lo ha portato a diventare il presidente del Consiglio più longevo del dopoguerra. Una data ricordata con qualche giorno di anticipo per celebrare «i primi 22 anni di attività politica di Silvio Berlusconi».Se la serata regala all'ex premier un'occasione di serenità, la giornata è sicuramente intensa dal punto di vista politico. Il partito azzurro, nel giorno in cui scende in piazza l'Italia arcobaleno, ribadisce in maniera univoca la sua posizione ufficiale: sì al riconoscimento dei diritti e alle unioni civili omoaffettive, no al ddl Cirinnà. Lo sprint decisivo per la legge - a fine gennaio al Senato - si avvicina. La necessità è quella di lanciare un segnale chiaro nelle ore in cui escono allo scoperto le tante contraddizioni delle tante anime del Pd. Così il partito, attraverso la firma dei capigruppo Paolo Romani e Renato Brunetta, emette un comunicato che mette nero su bianco un secco «no» alla ridefinizione del concetto di famiglia. Il documento viene condiviso fin da venerdì pomeriggio con Berlusconi, da sempre sostenitore della necessità di lasciare libertà di coscienza, che ne valuta attentamente ogni parola. In mattinata, poi, il presidente di Forza Italia si confronta telefonicamente sui contenuti con Romani e arriva il via libera definitivo. L'obiettivo è confermare che Forza Italia è schierata con un'unica proposta - quella presentata da Mara Carfagna - ed è contraria agli eccessi contenuti nel ddl Cirinnà che vanifica le differenze tra unioni civili e matrimonio attraverso una disciplina dei rapporti sostanzialmente identica. «È corretto fornire un riconoscimento e una regolamentazione dei diritti, doveri e responsabilità delle persone dello stesso sesso che intendono costituire un'unione affettiva stabile, duratura ed esclusiva, ma senza alcuna sovrapposizione con il matrimonio su cui si fonda la famiglia naturale, composta da uomo e donna, così come intesa dalla Costituzione. La posizione sul ddl Cirinnà è stata perfettamente sintetizzata da Silvio Berlusconi: sì al riconoscimento delle unioni civili omoaffettive; no al ddl Cirinnà, in quanto le disposizioni proposte definiscono chiaramente una sostanziale equiparazione al matrimonio. Così come siamo contrari a qualsiasi forma di adozione da parte di coppie omosessuali, compresa la stepchild adoption». Una presa di posizione precisa accompagnata dalla possibilità di avvalersi della prerogativa della libertà di coscienza. Sullo sfondo Forza Italia cerca di disinnescare il possibile addio di Nitto Palma, deluso dalla mancata riconferma alla guida della commissione Giustizia.

I pontieri sono all'opera per evitare la fuoriuscita di un dirigente che da sempre ha un rapporto di amicizia e di stima con lo stesso Berlusconi.

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