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Berlusconi chiude la porta: nessun patto sulle riforme

Il Cavaliere vede Brunetta e Romani e detta la linea sull'Italicum: opposizione durissima Regionali: in Campania una lista di 10 vittime di giustizia e fisco in appoggio a Caldoro

Berlusconi chiude la porta: nessun patto sulle riforme

«S e avessimo fatto noi quello che sta facendo Renzi avrebbero fatto la rivoluzione». È questo il pensiero del Cavaliere, tornato a Roma per dare la linea ai suoi. In un pranzo a Palazzo Grazioli assieme ai capigruppo di Senato e Camera, Romani e Brunetta, fa il punto dei prossimi provvedimenti in Aula. Ovviamente il focus è sull'Italicum e sulle relative forzature di Renzi: non ultima la defenestrazione dei 10 dissidenti piddini in Commissione. «È una questione di sostanza ma anche di forma. Renzi non può comportarsi così. Diremo di no con tutte le nostre forze». La linea del Cavaliere è quella dell'opposizione dura e pura; tanto che nel primo pomeriggio Brunetta annuncia l'Aventino: Forza Italia diserterà i lavori della Commissione. Stessa linea delle altre opposizioni, dalla Lega a Sel. Non solo. Brunetta dice anche che «Renzi vuole mettere la fiducia sull'Italicum ma noi glielo impediremo con il voto segreto, anche sulla votazione finale». Il disegno dell'ex premier è quello di affossare la legge elettorale, sperando che nel segreto dell'urna gli antirenziani del Pd impallinino l'Italicum. Si fanno anche alcune stime: i piddini dissidenti potrebbero essere 90 se non addirittura 120. La contromossa di Renzi potrebbe essere quella di mettere la fiducia su ogni articolo del provvedimento, obbligando quindi che la conta avvenga in chiaro. In ogni caso, però, il voto finale è sempre secretabile; ergo, Renzi sta giocando una partita molto pericolosa. Ma Berlusconi benedice la battaglia e i forzisti sperano che si riescano a votare in segreto anche gli emendamenti azzurri: premio di maggioranza alla coalizione e non più alla lista, ripristinando così il testo uscito dalla Camera a marzo 2014; la possibilità di introdurre l'apparentamento al secondo turno; posticipare l'entrata in vigore della legge al 2017 o dopo l'approvazione definitiva della riforma costituzionale.

Insomma, dal Cavaliere non arriverà alcuna mano tesa al premier né sulle riforme costituzionali né sulla legge elettorale. E i toni decisamente concilianti utilizzati da Berlusconi sulla Libia vengono derubricati a «normale posizione di uno statista concreto e moderato qual è il presidente; non certo a un messaggio in codice per riesumare chissà quale patto». Una linea precisa che l'ex premier vorrà personalmente illustrare oggi ai propri parlamentari: prima ai deputati e poi ai senatori. «Un Berlusconi tonico e determinato», lo descrivono i suoi; e concentrato su tutti i dossier aperti, Regionali incluse. Tanto che ieri ha avuto pure modo di incontrare una decina di possibili candidati in Campania da raggruppare in una lista d'appoggio a Stefano Caldoro. Deus ex machina dell'operazione è Arturo Diaconale, incontrato ieri dall'ex premier, che ha individuato alcuni casi eclatanti di vittime della giustizia e del fisco.

Sempre dalla Campania, però, arriva la notizia di una possibile futura grana giudiziaria su cui Berlusconi fa però spallucce: il senatore campano di Gal Vincenzo D'Anna, proprio ieri mattina, ha presentato al tribunale civile competente di Roma un ricorso che contesta i «poteri e la legittimità della carica attualmente ricoperta dalla senatrice Mariarosaria Rossi». Di conseguenza, la non validità delle deleghe conferite dal tesoriere unico ai coordinatori regionali per la composizione e la presentazione delle liste alle Regionali e alle Amministrative.

Il Cavaliere non se ne cura più tanto bollando l'iniziativa come mossa da politicante. Arriverà il momento in cui anche nel partito verrà fatto ordine. E sul fronte di Forza Italia è fresca la nomina di Marcello Fiori a responsabile enti locali e di Francesca Gerosa come responsabile Istruzione, famiglia e pari opportunità del Trentino Alto Adige. Andrea Ruggieri affiancherà Deborah Bergamini nel gestire i rapporti con la stampa, soprattutto televisiva.

di Francesco Cramer

Roma

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