Politica

Berlusconi ci mette 1,2 miliardi

Mediaset lancia un'offerta per le antenne Rai. Il mercato approva, la sinistra urla al golpe

Berlusconi ci mette 1,2 miliardi

Nell'Italia in crisi un gruppo privato, Mediaset, annuncia di essere pronto a investire 1,2 miliardi di euro - che di questi tempi è tanta roba - per modernizzare il Paese. Non dico un applauso, ma certo mi sarei aspettato un'accoglienza diversa a tanta disponibilità. L'offerta riguarda Rai Way, società controllata da Rai al 65 per cento. La sinistra è insorta, c'è chi urla al golpe e chi invoca - l'immancabile sindacato dei giornalisti - un immediato decreto sul conflitto di interessi che blocchi l'imprenditore Berlusconi (peraltro privato cittadino, neppure più senatore). Oggi ne leggerete e ne sentirete di tutti i colori, perché pregiudizio, odio e ignoranza vanno sempre a braccetto. Rai Way, infatti, non c'entra nulla con l'azienda Rai che produce contenuti né con la gestione delle frequenze. È una scatola che ha al suo interno il ferro e il cemento che servono per costruire i tralicci (detti torri) che trasportano i segnali. Quelli esistenti sono vecchi e noi siamo l'unico Paese europeo ad avere due filiere distinte: una che trasporta il segnale Rai (Rai Way), l'altra quello di Mediaset (Ei Towers). Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi propongono di unire queste due debolezze e creare un unico polo. Per farlo sono disposti a pagare fino il doppio del valore delle azioni Rai Way, recentemente quotata da Rai per fare cassa. Nella sua scalata «non ostile», Mediaset non pone paletti su come dividersi le quote, ed è disposta a prendere in considerazione pure il contrario (Rai Way che incorpora Ei Towers). Basta che si raggiunga l'obiettivo di modernizzare il sistema ed evitare appetiti di eventuali colossi esteri. Come è accaduto nei giorni scorsi per la storica Ansaldo, la controllata Finmeccanica venduta per 1,9 miliardi ai giapponesi della Hitachi.

Il libero mercato finanziario ieri ha reagito alla grande, i titoli delle due società hanno fatto un grosso balzo in avanti. Il mercato politico si è invece chiuso a riccio. È il cancro di questo Paese, sempre sospeso tra le spinte liberiste dei suoi imprenditori e le frenate da socialismo reale della sua classe dirigente. La partita resta aperta, ma l'inizio è deprimente.

Se la sentirà Renzi di impedire a Rai di incassare una montagna di soldi solo perché vengono da Berlusconi e - per farla stare in piedi - chiedere l'aumento del canone ai pensionati? Basta che poi non ce la meni con il Paese che non riparte.

Commenti