Politica

Berlusconi e il referendum: «Al voto in tutte le Regioni»

Il leader di Forza Italia in campo con il governatore Maroni per il voto di domenica: «Federalisti da sempre»

Trovato l'accordo sul meccanismo di scelta del premier-leader del centrodestra lo designerà il partito della coalizione che otterrà più voti, e Berlusconi è sicuro di portare gli azzurri al 25-30% -, il resto è tutto in discesa, l'alleanza Forza Italia-Lega ormai data per scontata, i dettagli del programma comune da mettere a punto già da settimana prossima con un summit tra il Cavaliere e Salvini in agenda per venerdì («Sarò a Strasburgo ma farò il possibile per incontrarlo» dice il segretario leghista). L'aria è quella dell'antico e collaudato asse tornato saldo dopo un periodo di turbolenza. «Vedo molto spesso sui giornali e nella tv che si pone in dubbio la forza della nostra alleanza: no, non c'è mai stato un motivo di distacco tra noi e la Lega, e neanche nei confronti di Fdi assicura il leader di Forza Italia -. Non c'è bisogno di un consolidamento dell'alleanza con la Lega perché siamo troppo consapevoli che soltanto insieme riusciremo a prevalere». Viene molto apprezzato dai leghisti che Berlusconi sia sceso in campo in prima persona per il referendum sull'autonomia («Si vede che ha sondaggi buoni» ironizza un leghista). Eccolo al Piccolo Teatro di Milano, a braccetto con il governatore lombardo Roberto Maroni, in una conferenza congiunta, con il leghista che lo ringrazia per «l'impegno tuo e di Forza Italia, con tante iniziative sul territorio» (150 incontri, 200 gazebo azzurri), e lo saluta come «un amico verso cui provo un grande affetto».

L'ex ministro gli chiede un nuovo impegno: «Mettere il tema dell'autonomia nel programma di governo del centrodestra». Non fa in tempo a finire che Berlusconi ha già detto, annuendo con la testa, «c'è già». «Il federalismo è nei nostri programmi dal 1994 e lo abbiamo messo in una riforma della Costituzione nel 2005, che poi la sinistra ha bocciato con un referendum nel 2006 - ha spiegato Berlusconi -. Per noi il centralismo e statalismo della sinistra devono essere sostituiti da un vero federalismo. Lo Stato è sempre distante e inefficiente» (a riprova, la richiesta appena arrivata alla Regione Veneto dal Viminale che chiede 2 milioni di euro per i costi della sicurezza legati al referendum, «l'ultimo disperato tentativo di impedire ai veneti l'esercizio democratico del voto» reagisce Luca Zaia). Dopo Lombardia e Veneto, dice Berlusconi, il referendum «vogliamo proporlo in tutte le regioni italiane per portare la competenza di una serie importante di materie dal centro alla sede giusta che è quella regionale». Una linea che è esattamente quella di Salvini.

E sulla Merkel, il nemico in Europa della Lega che Berlusconi vedrà oggi in una riunione del Ppe a Bruxelles anche per spingere la candidatura di Milano come sede dell'Ema (l'Agenzia europea del farmaco)? Sulla Cancelliera, «mai avuto problemi dal 2001 con la Lega». L'unico punto da discutere con gli alleati sarà l'euro. «Salvini era convinto di chiedere indietro tutta la nostra sovranità monetaria, rinunciando all'euro. Settimana prossima gli chiederò se è vero che lui ha via via cambiato posizione, rendendosi conto delle difficoltà enormi che avremmo a uscire dal sistema euro». Un'alleanza di governo post-voto con il Pd viene esclusa categoricamente dal leader azzurro: «Ripeto che non c'è nessuna possibilità di coalizione col Partito democratico, da cui siamo distanti per storia, ideologia, valori, per tutto». La principale preoccupazione di Berlusconi sono i Cinque Stelle. «Io sono qui per senso di responsabilità nei confronti dei miei figli, dei miei nipoti, degli italiani che mi hanno dato in vent'anni più di 200 milioni di voti, e nei confronti del mio Paese. L'alternativa è un partito che ho definito ribellista, il M5S, che nel suo programma cela situazioni molto pericolose per i cittadini. È un partito pauperista e giustizialista», e viene citata la proposta grillina sull'aumento al 45% dell'imposta di successione, una tassa che Berlusconi definisce «immorale» (perché «lo Stato mette le mani sul quel gruzzolo che un padre e una madre hanno messo da parte per i figli, e su cui hanno pagato già le tasse»). Ultima battuta, ma voterà Berlusconi al referendum di domenica? «Ho posto la stessa domanda ai miei avvocati, avendo spostato la residenza a Roma.

Non lo so ancora, spero di sì».

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