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Berlusconi fissa i paletti: "Innaturale legarsi al Pd Errore snobbare i populisti"

Il Cavaliere: "Con Lega e Fdi già concordato il 95% del programma. Più impegno per il Sud bistrattato"

Berlusconi fissa i paletti: "Innaturale legarsi al Pd Errore snobbare i populisti"

«Un errore snobbare i populisti. É innaturale una alleanza tra destra e sinistra». Silvio Berlusconi, all'indomani del vertice del Ppe concede una lunga intervista al Mattino. E mette la parola fine a voci e illazioni, riproposte a cadenza periodica, sull'intenzione di ribaltare il quadro politico, unendo le forze con il Pd.

«Apprezzo il ministro Calenda per stile e competenza, come quelle del presidente Gentiloni e di altri ministri, ma il discorso finisce qui. Gli italiani vogliono chiarezza sui programmi e le cose da fare, non manovre di Palazzo», spiega. Berlusconi si sofferma sulla necessità di costruire una alleanza solida capace di dare risposte al Paese. «Vincere le elezioni non basta, occorre governare per cinque anni facendo cose buone per l'Italia. Noi abbiamo le idee giuste per farlo, a questo fine la Lega è un alleato necessario. Con loro e con Fratelli d'Italia abbiamo concordato un programma già al 95%. Abbiamo riassunto simbolicamente il nostro progetto in un Albero della Libertà, un albero che ha le radici nei valori cristiani dell'occidente, nella democrazia e nella libertà. Noi proponiamo meno tasse (nessuna tassa sulla prima casa, nessuna imposta di successione e nessuna tassa sulla prima automobile), meno Stato, meno Europa con una seconda moneta nazionale, no bail in per le banche, no alle politiche di austerità che ci hanno affossato. Proponiamo una pensione minima di 1.000 euro per 13 mensilità e una pensione per le nostre mamme».

La collocazione europea di Forza Italia non è in discussione. «Il Ppe è la grande famiglia cattolico-liberale della democrazia e della libertà in Europa. Noi ne facciamo orgogliosamente parte da vent'anni. Fi rappresenta una realtà diversa da Lega e Fdi. Noi siamo un grande partito nazionale, fatto di liberali, cattolici, riformatori, siamo una forza politica di centro alternativa alla sinistra. La destra nelle sue varie declinazioni è un'altra cosa. Siamo legati da vent'anni da un'alleanza che ha per molto tempo rappresentato e credo tornerà a rappresentare - la maggioranza degli italiani e che i valori che i nostri alleati esprimono sono una componente essenziale di una coalizione di centrodestra. Con loro già oggi governiamo con risultati eccellenti tre grandi regioni del Nord e tante città grandi e piccole».

Berlusconi attende sempre il verdetto di Strasburgo sulla sua incandidabilità - «la mia non è solo una questione personale, è un tema che riguarda il funzionamento della democrazia in un grande Paese europeo» - e boccia qualsiasi ipotesi di staffetta con Salvini in caso di vittoria ricordando che «le staffette non funzionano neppure nel calcio. Quella fra Mazzola e Rivera ai mondiali del Messico fu il più grave errore del bravo commissario tecnico azzurro di allora, Ferruccio Valcareggi. Credo sia un'idea assolutamente fantasiosa».

Infine un duro giudizio sul Pd «in questi anni del tutto assente sulle grandi questioni del mezzogiorno». E una dichiarazione d'amore per il Sud e Napoli. «Sono stati i nostri governi a investire al Sud più di tutti gli altri. Noi siamo pronti a tornare a lavorare per il Sud e per l'Italia con l'entusiasmo, la competenza, la serietà di quando abbiamo governato. E io mi sento un napoletano nato a Milano. Valgono come prove di questo anche le sette mie canzoni che sono state ricomprese nell'Archivio Storico della canzone napoletana.

O no?».

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