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Berlusconi al governo: gli italiani hanno paura

Il Cavaliere incalza l'esecutico sulla sicurezza: "È un lusso per pochi, tutti gli altri sono esposti agli attacchi che per il 70% vengono dagli immigrati"

Berlusconi al governo: gli italiani hanno paura

«Gli italiani hanno paura, ora hanno paura per quel che potrebbe accadere nei luoghi pubblici, ma l'avevano anche prima dei fatti di Parigi. Erano e sono esposti ad attacchi che vengono da una criminalità che non si è stati capaci di reprimere. Oggi la sicurezza è un lusso di cui si possono dotare i ricchi, gli altri sono esposti a attacchi che per il 70% sono compiuti da persone che sono migrate in Italia. In Italia ci sono furti ogni due minuti».Silvio Berlusconi scatta una fotografia realistica e impietosa dello stato della sicurezza in Italia e dello stato d'animo in cui gli italiani sono costretti a vivere. Fa scattare l'allarme su una possibile nuova ondata di sbarchi migratori. E invita la comunità internazionale a smetterla di muoversi confusamente e in ordine sparso, adottando una strategia chiara.

«Non si può continuare con interventi di questo o quel Paese», sostiene il presidente di Forza Italia. «C'è solo un modo per risolvere questo problema che è anche la causa del grave problema dell'immigrazione, soprattutto per l'Europa che tuttavia non sembra trovare una soluzione unica per risolverlo. Quella che il presidente Putin da diversi mesi propone, ovvero una coalizione internazionale che sotto l'egida dell'Onu metta insieme Europa, Cina, Russia, alcuni Paesi arabi e Stati Uniti per estirpare alla radice il cancro dell'Isis. Tutti gli sforzi dovrebbero esser tesi a raggiungere questa soluzione.

Se l'Italia fosse ascoltata come lo era ai nostri tempi dovrebbe farsi promotrice insieme all'Unione Europea di questa grande coalizione».Berlusconi, naturalmente, si concentra anche sulle prospettive politiche di un centrodestra che sta ritornando a compattarsi. E fissa un obiettivo a breve termine per Forza Italia: quello del 20%. Secondo tutti i sondaggisti un mio ritorno in campo vedrebbe Forza Italia aumentare, portandola a superare il 20% così il centrodestra potrebbe superare ampiamente il 40% e vincere le elezioni. Per questo ho deciso di tornare in campo, per senso di responsabilità, per combattere per il Paese che amiamo. Siamo in una emergenza democratica ma abbiamo nelle nostre mani la possibilità per ritornare a una nostra vittoria e a una piena e concreta democrazia».

Il Cavaliere sogna anche un grande rilancio dei consensi «siciliani»: «Ne sono convinto, la regione non è di sinistra, se riusciremo a presentare una proposta concreta, potremo tornare ai tempi del 61 a 0», con riferimento quindi allo storico successo del 2001 del neo-nominato commissario Gianfranco Miccichè. Infine un passaggio su Beppe Grillo: «Grillo si è tolto di scena e a trovato due bravissimi rappresentanti che bucano lo schermo e per questo hanno raggiunto il 28%, a soli due punti di distanza dal Pd. Per questo dico che potrebbero vincere a meno che non sia in campo la forza veramente democratica del Paese, il centrodestra».

C'è però un elemento che si frappone sulla strada del rilancio di Forza Italia: il risveglio della magistratura. «Come sono tornato in tv Forza Italia è salita di un punto percentuale e si è di nuovo risvegliata la magistratura politicizzata. Serve una forte azione da parte nostra per cambiare la situazione di questo partito dentro un ordine dello Stato, Magistratura democratica, che ha messo sotto di sé tutti gli altri giudici e che dal '64 a oggi ha operato nella politica, essendo diventata, da ordine dello Stato un potere dello Stato.

Sono 40 anni che dal Parlamento non può uscire una legge invisa all'Associazione nazionale magistrati».

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