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Berlusconi lavora all'unità Adesso Salvini è più vicino

Il Cavaliere fiducioso in un'intesa col Carroccio e Meloni. Il leader leghista: vinciamo nei Comuni e cade il governo

Berlusconi lavora all'unità Adesso Salvini è più vicino

Roma - Prove di dialogo tra Salvini e Berlusconi. Anche se i due non si sono ancora visti a quattr'occhi ma soltanto sentiti per telefono qualche settimana fa, i leader di Forza Italia e Lega mettono le basi per rinnovare la tradizionale alleanza. Il Cavaliere, per ora, pensa al Milan appena ceduto con molto dolore ma nelle prossime settimane ha intenzione di ributtarsi sul file politico e porre le basi per un accordo pieno tra gli alleati di centrodestra. L'ex premier ha sempre sostenuto che non ci sono alternative: Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e altri cespugli del centrodestra devono stare assieme per scongiurare il vero rischio per il Paese: che a Palazzo Chigi ci vada Grillo. «Sarebbe molto peggio dei comunisti del 1994» ripete spesso a chi lo sente. E i sondaggi gli danno ragione: se il centrodestra si presenta unito vince sia contro il Pd sia contro il Movimento 5 Stelle. Come sempre Berlusconi è fiducioso che alla fine l'intesa si troverà e ieri, a differenza dei mesi scorsi quando Salvini era spesso graffiante nei suoi confronti, si registravano parole ben più concilianti da parte del capo del Carroccio. «Berlusconi aveva questo affare delicato da chiudere, adesso torneremo a parlare di come vincere in tante città l'11 giugno. Se vinciamo a Genova, Verona e Padova il governo va a casa e si torna a votare. Un voto doppiamente importante», ha detto il leader della Lega. Una mano tesa per cercare un accordo anche a livello politico dopo che, per le prossime amministrative, s'è trovata la quadra dappertutto.

Da parte azzurra esulta anche il capogruppo forzista al Senato Paolo Romani che riconosce: «Se parliamo di contenuti, di tasse, sicurezza, immigrazione, politica economica, è molto facile trovare l'accordo con gli amici della Lega. Spesso il problema è che la classe dirigente dei partiti si dimentica che c'è un elettorato di centrodestra che ci vuole uniti e coesi». Insomma, il popolo dei moderati è destinato a ricompattarsi anche se non è dato sapere quanto lunghi saranno i tempi per la firma del patto di ferro. Berlusconi è persuaso che i tempi possono non essere strettissimi visto che presumibilmente la legislatura arriverà alla sua scadenza naturale e non si voterà prima del 2018.

Quel che è certo è che Berlusconi è tornato centrale nel panorama politico nazionale e che sta lavorando all'Albero delle libertà che porterà il centrodestra al governo. Il tempo gioca a suo vantaggio e anche le ultime decisioni di Palazzo Chigi in materia economica sono destinate a portare consensi a Forza Italia & alleati. Francesco Paolo Sisto lo dice chiaro: «L'affanno economico e sociale patito dal nostro Paese emerge con dati sempre più impietosi: continuiamo a soffrire di enormi ritardi, addirittura peggiorati dall'efficientismo propagandista di Renzi». E ancora: «In questo quadro, le analisi del Def proposto dal governo evidenziano come ancora una volta si faccia il contrario di ciò che serve, proponendo agli italiani quella miscela di più spesa pubblica è più tasse dalla quale la sinistra non riesce a distaccarsi.

Né va meglio se si volge lo sguardo alle vicende a 5 Stelle, con un Grillo che vorrebbe applicare metodi non democratici ad un Paese democratico».

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