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Berlusconi mobilita i suoi: prepariamoci alla spallata

Il Cavaliere alza il tiro contro Renzi e chiama Carroccio e Fdi: il governo mostra la corda andiamo compatti. Pressing leghista per l'8 novembre: "Non è un V-day, l'ex premier ci sia"

Berlusconi mobilita i suoi: prepariamoci alla spallata

Berlusconi alza il tiro contro Renzi e Salvini lo corteggia: «Vieni anche tu in piazza a Bologna». Il Cavaliere àncora Forza Italia all'opposizione e boccia Renzi su tutti i fronti. L'ultimo è quello sull'Agenzia delle entrate con la polemica tutta interna alla maggioranza. Nessuno sconto al premier, anzi. Non a caso i capigruppo azzurri di Camera e Senato, Brunetta e Romani, hanno scritto una lettera alla presidente Laura Boldrini e al presidente Pietro Grasso per chiedere una convocazione urgente in Parlamento del ministro Padoan e della direttrice dell'Agenzia delle entrate, Orlandi. I berlusconiani vogliono trascinare alle Camere i due contententi e «istituzionalizzare» lo scontro in atto. Il Cavaliere nota che per il premier aumentano i problemi e auspica il rilancio del centrodestra. Il quale deve essere unito e fare un'opposizione corale; si sa mai che poi arrivi davvero la «spallata». Brunetta, nel suo Mattinale , sogna il capitombolo a breve: «C'è da fare del lavoro di opposizione per far cadere Renzi adesso, e insieme, alla Camera e al Senato. Comunicando ad arrabbiati e delusi che esiste un fronte del ceto medio, presente in Parlamento, che li difende. Un fronte unito. Insieme Fi, Lega e FdI: non sparpagliati ciascuno con le proprie critiche e le proprie priorità, ma concordi e compatti».

Concordi e compatti anche nel contrastare la legge di Stabilità. Musica per le orecchie dei leghisti che, fino ad ora, hanno sempre contestato agli azzurri di fare un'opposizione all'acqua di rose. Proprio l'intransigenza berlusconiana nei confronti di Renzi fa ben sperare i leghisti in una partecipazione del Cavaliere a Bologna, il prossimo 8 novembre. L'ex premier però nicchia e vorrebbe delle garanzie che la piazza non sia solo «urlante». In un certo senso le rassicurazioni arrivano da due esponenti di spicco del Carroccio. Il primo, Gian Marco Centinaio, presidente dei senatori salviniani, dice: «L'augurio è che Berlusconi ci sia in piazza, l'8 novembre, a Bologna, e non dia retta a quella parte di Fi che lo vuole isolare e creare la frattura tra lui e Salvini». Che quindi promette: «I toni della nostra manifestazione “Liberiamoci e ripartiamo” saranno polemici nei confronti del governo Renzi ma senza esasperazioni. Non vogliamo creare lo scontro sociale...». Il secondo è il capogruppo leghista alla Camera, Massimiliano Fedriga: «La nostra iniziativa non vuole essere un V-day alla Grillo... E spero che Berlusconi ci sia, così come mi auguro che ci siano tutti coloro che vogliono essere alternativi a Renzi e contestano le politiche di questo governo sul piano dei contenuti». Intanto, secondo un retroscena di Repubblica , Paolo Del Debbio, già corteggiato da Lega e Fi come candidato sindaco di Milano, sarebbe disponibile a entrare in campo ma solo per fare l'anti-Renzi, autocandidandosi a premier per il centrodestra.

L'antirenzismo, tuttavia, non contempla l'attacco al premier sui temi etici come quello delle unioni civili: «Atteggiamento laico e libertà di coscienza» è la linea del Cavaliere che lascia che Fi ne discuta al proprio interno ma senza battaglie ideologiche.

Da registrare, poi, il mal di pancia rientrato di Luca Squeri, che aveva minacciato l'addio al partito dopo che Mariastella Gelmini - a suo modo di vedere - non aveva difeso abbastanza Mario Mantovani.

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