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Renzi cambia famiglia

Un milione di persone al Family Day. Per il governo è "inaccettabile". Parte l'assalto alle nozze uomo-donna

Renzi cambia famiglia

Un milione di persone in piazza in difesa della famiglia tradizionale. È successo ieri a Roma al Family Day, il cui successo è andato oltre ogni previsione. Per il sottosegretario Ivan Scalfarotto, si è trattato di una «manifestazione inaccettabile e omofoba», e al momento il boy scout Matteo Renzi non lo ha smentito. Per il governo, quindi, le migliaia di famiglie, cattolici e laici che hanno sfilato per le vie della Capitale sono cittadini di serie B, dei razzisti per i quali non vale la libertà di pensiero e protesta invocata e concessa a centri sociali, studenti fannulloni, clandestini, No Tav e ai loro amici black bloc sfascia città.

A scanso di equivoci, ribadiamo che noi siamo perché chiunque possa amare liberamente chiunque, uomo o donna che sia, e che due persone hanno diritto di tutelare il proprio amore in tutte le sedi possibili. Personalmente penso che lo Stato debba stare fuori il più possibile dalla sfera privata dei cittadini e che il matrimonio uomo-donna sia l'unico che meriti una tutela pubblica in quanto è il solo a garantire, attraverso i figli, la sopravvivenza demografica, fiscale ed economica della nazione stessa.

Ma, al di là di come ognuno di noi la pensi, trovo inaccettabile che stia diventando un tabù di cui vergognarsi pensare che la famiglia tradizionale sia il fondamento della nostra civiltà.

Siamo di fronte a un razzismo al contrario, questo sì «inaccettabile», istigato e avallato addirittura da membri del governo, imbarazzati e spiazzati dal successo della manifestazione romana oscurata non a caso dai titoli del Tg3 che le ha preferito la sfilata di protesta dei clandestini. È la dittatura delle minoranze in ogni campo. Attenzioni, diritto di parola, fondi e tutele per chi ci invade, insulti e censure per chi difende le nostre famiglie. Così non può funzionare, non deve funzionare. La tutela della famiglia non è questione che riguarda solo i cattolici, tantomeno cosa da bigotti.

È una battaglia che deve coinvolgere anche i laici e i loro partiti di riferimento.

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