Elezioni Politiche 2018

Berlusconi punta al 45% "Avremo super candidato"

Il Cav guarda al voto: "Convinto della vittoria. Maroni? Non avrà un ruolo". E in Lombardia valuta l'ipotesi Gelmini

Berlusconi punta al 45% "Avremo super candidato"

Silvio Berlusconi guarda con fiducia al 4 marzo. La coalizione di centrodestra con la formazione a 4 è pronta per la sfida delle politiche e delle regionali. Il Cav guarda i sondaggi e sente vicina la strada per la vittoria: "Il centrodestra trainato da FI è in crescita continua e per alcuni ha raggiunto la quota del 40%. Ma io punto più in alto, mancano due mesi alle elezioni". Ma il Cav punta ancora più in alto: "Punto almeno a un 45% globale della coalizione". Poi torna sul caso Maroni in Lombardia e di fatto parla della candidatura di Attilio Fontana: "Per la Lombardia stiamo valutando la proposta della Lega dell'avvocato Attilio Fontana - aggiunge - Da Sindaco di Varese si è dimostrato un amministratore valido e apprezzato. Stiamo attendendo i sondaggi sul confronto tra Gori/Fontana o Gelmini/Gori". "Quella di Maroni è una scelta personale che rispetto. Lo dobbiamo ringraziare per il lavoro fatto alla guida della Lombardia e guardare con serenità e fiducia al futuro - prosegue Berlusconi - I cittadini conoscono i buoni risultati conseguiti dal governo di Centrodestra in Lombardia. Confermeranno il loro voto alla coalizione e noi ci assumeremo la responsabilità di guidare nuovamente una regione così importante per l'economia italiana", afferma a Circo Massimo a Radio Capital. E sempre sul fronte delle Regionali, Berlusconi guarda anche al Lazio: "No, anche qui si è andati troppo avanti. Gasparri penso possa essere un ottimo candidato, ma siamo distanti da una decisione definitiva".

"Fermeremo i grillini"


Poi una stoccata per i Cinque Stelle: "I grillini assegnerebbero responsabilità di governo a magistrati che sono i portabandiera del peggiore giustizialismo e dell'uso politico della giustizia. Insomma, c'è da aver davvero paura. Ma noi li fermeremo". C'è anche spazio per un commento sulla proposta dem di abolire il canone Rai: "Renzi fa una proposta incomprensibile: abolire il canone RAI e trasferirne il costo sulla fiscalità generale. Cioè continuerebbero a pagarlo gli italiani".



Il Pd e il canone Rai

Punge anche il Pd e sottoliena la crisi dei dem: "Non ricordo di aver mai definito Renzi il mio erede. Renzi ha avuto il merito di rompere davvero con la storia post-comunista, ma non è riuscito a sostituirla con un'altra anima e un'altra identità: il Pd è ridotto a un semplice gruppo di potere, senza valori e senza prospettive. La crisi del PD, non è responsabilità solo di Renzi, è la crisi della sinistra che non è in grado di rispondere alle nuove esigenze del 21° secolo - spiega Berlusconi - In tutta Europa è come in Italia: l'alternativa è fra moderati, liberali, cristiani che si riconoscono nel PPE, e i movimenti ribellisti, pauperisti, giustizialisti".



La legge Fornero

Il Cavaliere parla anche della legge Fornero, uno dei punti discussi nel vertice di domenica scorsa ad Arcore con Salvini e Meloni: "Con la Lega abbiamo parlato di come superare quegli aspetti della legge Fornero che, tra l'altro, sono già stati rivisti. Faremo un esame preciso ed elimineremo quegli aspettiche ci sembrano ingiusti. Non la aboliremo, interverremo dove è giusto intervenire".

La scelta di "Berlusconi presidente"


Poi il Cavaliere spiega la scelta di far comparire sul simbolo di Forza Italia per il voto la scritta "Berlusconi presidente": "Io sono il presidente di Forza Italia. Non l'ho voluto io il nome nel simbolo, ho accettato la decisione dei dirigenti di Forza Italia. Diciamo che questo simbolo ha il valore di un auspicio, di una speranza. Indica che Berlusconi è il leader carismatico e incontrastato di Fi".

Infine parla del candidato premier: "Il mio candidato premier non lo posso dire adesso ma assicuro che è un super candidato".

Commenti