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Berlusconi pensa ai poveri: ecco il "piano mille euro"

La ricetta del Cav: «Lo Stato interverrà per permettere a tutti di arrivare a una soglia di reddito dignitosa»

Berlusconi pensa ai poveri: ecco il "piano mille euro"

Per Silvio Berlusconi è una «misura drastica», serve per affrontare un «dramma immediato» e cioè «l'emergenza della povertà» diffusa nel nostro Paese. «L'economista premio Nobel Milton Friedman - spiega a Radio 101- la chiamava imposta negativa sul reddito, io preferisco chiamarlo reddito di dignità».

Per il leader di Forza Italia la pausa natalizia è durata il minimo indispensabile, già torna in campagna elettorale con un programma fitto, che oggi prevede un intervento a Coffee break, su La7. Per la lotta alla povertà il Cavaliere rilancia lo strumento di politica fiscale pensato dal padre del neoliberismo, che negli anni '80 ispirò Margareth Thatcher e Ronald Reagan, adattandolo all'Italia di oggi, dove «4.750.000 persone vivono nella povertà più assoluta, aumentate del 165% negli ultimi 10 anni». L'idea è quella di aiutare chi ha un reddito mensile sotto i mille euro, non facendo pagare tasse, ma anzi con un aiuto dello Stato «per arrivare ad un livello di dignità», anche in base al numero dei componenti della famiglia.

Non è tutto. Oltre ai poveri, Berlusconi pensa alle nuove generazioni, travolte dalla crisi occupazionale. Ed ecco la seconda proposta: «Deve essere molto conveniente per le aziende assumere giovani. Per questo pensiamo a un totale sgravio fiscale, alla decontribuzione completa per chi fa contratti di apprendistato per 3 anni, ma anche contratti di primo impiego, sempre per 3 anni». Ripete che ci vuole l'aumento delle pensioni minime a 1.000 euro, comprese le casalinghe come le «nostre mamme che hanno diritto a trascorrere una vecchiaia serena» e promette le agevolazioni fiscali per chi ha animali domestici, con visite veterinarie periodiche gratuite e cancellazione dell'Iva sui cibi per cani e gatti, quando i padroni sono anziani bisognosi.

Giorno dopo giorno il Cavaliere illustra i punti del suo programma, fatto di misure concrete per affrontare i problemi più dolorosi per la popolazione. Ha già parlato della correzione della legge Fornero sulle pensioni e della Flat tax, ora va avanti, rispondendo così a chi, come l'alleato leader leghista Matteo Salvini, lo incalza a prendere impegni precisi e condivisi. I provvedimenti contro povertà e disoccupazione, sottolinea, s'inseriscono nel quadro più ampio anticrisi, porterà frutti negli anni. «C'è un solo modo strutturale di risolvere il problema: far ripartire la crescita attraverso una politica di tagli fiscali, investimenti sulle infrastrutture e riorganizzazione della macchina dello Stato».

Naturalmente, le polemiche non mancano. Il M5S accusa l'ex premier di aver copiato il suo reddito di cittadinanza, dopo averlo ostacolato con i dem per 3 anni e invita, come dice Luigi Di Maio, a «diffidare dalle imitazioni». Il Pd rivendica il reddito di inclusione dei governi Renzi e Gentiloni e accusa Berlusconi di non essere «credibile». Stefano Fassina di Leu, ironizza sul «mega gioco dell'oca», con il quale il Cav torna alle promesse del 1994. Un fuoco di fila che tradisce il crescente timore degli avversari per l'«effetto Silvio», che in poche settimane ha fatto recuperare tanti punti a Fi da superare nei sondaggi la Lega e ha portato il centrodestra unito ad almeno 10 punti di vantaggio su Pd e M5S.

Il prossimo governo, avverte il presidente azzurro dell'europarlamento, Antonio Tajani, deve portare l'Italia a «contare di più in Europa», a «puntare i piedi» su immigrazione e lavoro. «Con i governi di sinistra l'unica cosa a essere aumentata è la povertà», dice il tweet di Deborah Bergamini.

E per Lucio Malan «gli italiani vedranno bene la differenza con ciò che ha portato avanti il Pd e la politica dell'invidia del M5S».

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