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Berlusconi-Salvini, intesa ok Pronta la spallata al premier

Il leader della Lega vorrebbe mobilitare tutto il Paese ma sa che non può nulla senza la potenza di fuoco azzurra. Del Debbio: "Sindaco a Milano? Piuttosto mi raso i capelli"

Berlusconi-Salvini, intesa ok Pronta la spallata al premier

Prove d'intesa Berlusconi-Salvini ma senza fretta. Intanto il mercato di Palazzo Madama ferve e Verdini strappa una pedina a Forza Italia mentre Paolo Del Debbio, da tempo tirato per la giacca da Salvini, risponde picche alla Lega: «A Milano non mi candido. Piuttosto mi raso i capelli a zero da un lato».

Berlusconi e Salvini dovrebbero vedersi presto ma in agenda non c'è ancora la data precisa. Nei giorni scorsi si diceva che i due si sarebbero visti ieri o al massimo oggi. Invece no, l'incontro potrebbe consumarsi nel fine settimana. Ma al di là del giorno esatto del summit i due leader continuano a parlarsi per interposta persona.

Segnali non belligeranti arrivano da ambo le parti, direttamente o indirettamente. Ieri Giovanni Toti, uno che ha sempre lavorato per rinsaldare l'alleanza, ha teso la mano al Carroccio: «Sono d'accordo con Salvini: l'accordo tra Forza Italia e Lega non solo si può ma di deve fare. E che l'intesa si deve fare lo dimostra quanto sta avvenendo in Veneto, Liguria e Lombardia. Gli accordi ci sono nei fatti. Basta sedersi attorno a un tavolo, trovare le persone giuste, avere lungimiranza e poi qualche dispiacere al Pd lo si può dare a cominciare dalle prossime Amministrative». Una risposta a una lunga intervista a Salvini nella quale usava toni amichevoli parlando del Cavaliere: «Ho la sensazione che con Berlusconi si ragioni senza problemi».

Ma c'è un «ma»; e sono i paletti che il capo del Carroccio ha intenzione di piantare al cospetto dell'ex premier. Primo: la rassicurazione che Fi faccia un'opposizione dura anche sul fronte riforme. La paura di Salvini è che Berlusconi non controlli più il suo gruppo in Senato. Tra i forzisti si teme che Amoruso sia solo il primo di una serie ma i leghisti hanno paura che Berlusconi consenta le assenze strategiche di qualcuno per dare una mano a Renzi e allontanare le urne.

Salvini, invece, vuole dare la spallata al premier. Come? Uno degli strumenti, oltre alle battaglie parlamentari, è il richiamo alla piazza. Salvini vorrebbe mobilitare il Paese e, soprattutto, poter contare anche sulla potenza di fuoco azzurra. Per ottenere questo ha già smussato la connotazione della rivolta: «Non sarà un blocco stile sciopero della Cgil. Sarà una manifestazione contro Renzi e per il made in Italy». Si vedrà solo nei prossimi giorni se anche Forza Italia aderirà alla protesta di piazza. Poi, si affronterà anche il tema delicato delle candidature unitarie alle prossime amministrative. E l'avvertimento arriva da Brunetta: «Sono contento se la Lega è forte. Una Lega forte rende il centrodestra più forte. Altra cosa è avere una Lega egemone nel centrodestra.

La nostra coalizione non potrà mai essere a trazione lepenista, perché altrimenti ci teniamo Renzi per i prossimi vent'anni».

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