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Berlusconi: uno sconcio i sindacati al Viminale

L'ex premier critica l'idea di Salvini: «Litigi tra vicepremier mai visti nella storia»

Berlusconi: uno sconcio i sindacati al Viminale

V illa Gernetto, le maglie biancorosse dei calciatori del Monza, il pallone sul tavolo, lo stemma della squadra sospeso in alto. Ma Silvio Berlusconi non parla solo di sport. Nella sua lezione all'Università della libertà che ha aperto nella sua casa brianzola, parla di politica. «Dobbiamo mandare a casa il prima possibile questo governo - avverte - per tornare a un governo di centrodestra che abbia Forza Italia al centro, come fulcro dell'alleanza».

Nel suo doppiopetto scuro il Cavaliere parla in piedi ai giovani in pantaloncini corti, mentre alle sue spalle siedono il fratello Paolo, Adriano Galliani e il resto della dirigenza del Monza. «La nostra economia va male - spiega- è l'unica che non cresce, abbiamo il debito più alto in Europa, dove siamo isolati, e abbiamo la disoccupazione più alta, al 10,9%, con un milione e 600 mila lavoratori senza occupazione da più di 12 mesi e 280 mila giovani sono dovuti andare a lavorare all'estero».

Perché il leader azzurro abbia scelto quest'occasione per mandare l'ultima stoccata ai gialloverdi si può solo immaginare. Forse, perché è il giorno dell'ennesimo scontro acuto tra Matteo Salvini, Luigi Di Maio e Giuseppe Conte. Forse perché ancora non si è chiusa la finestra elettorale per il voto in autunno. Forse perché stamattina sarà a Strasburgo a cercare di occupare lo spazio italiano lasciato vuoto da Lega e M5S nelle trattative sulla maggioranza che dovrebbe sostenere la candidata tedesca del Ppe al vertice della Commissione, Ursula von der Leyen.

Quanto ai populisti, compresi i grillini, almeno in parte potrebbero votarla, mentre è ancora incerta la posizione di FdI, che fa parte dei conservatori. La missione che Berlusconi si è dato, a questo punto, è di convincere lui i leghisti a votare per la von der Leyen, perché ha sempre detto che vorrebbe ricostituire il centrodestra in Europa e ridurre il peso della sinistra nella maggioranza Ue. D'altronde, esclusi finora da ogni carica, dalle vicepresidenze dell'Europarlamento ai vertici delle commissioni, gli eurodeputati di Salvini potrebbero così cercare di ottenere un peso che per ora è vicino allo zero, anche per fare di Giancarlo Giorgetti il commissario alla Concorrenza. E infatti si parla di contatti, almeno a livello di staff. Con un occhio a Roma e uno a Strasburgo, dunque, il Cavaliere gioca la sua partita per far tornare Fi ago della bilancia. Certo, non l'aiuta Giovanni Toti, il coordinatore a tempo del partito con Mara Carfagna, che continua a mettere in discussione l'appartenenza di Fi al fronte dei popolari («Non è un dogma di fede»), proprio quando la von der Leyen incontra il gruppo del Ppe a Strasburgo e Berlusconi si propone come mediatore con la Lega.

In serata, ospite del Tg4, Silvio Berlusconi ha criticato poi Matteo Salvini che ha convocato i sindacati al Viminale per la manovra economica, provocando la reazione stizzita del premier Conte. «È una cosa -avverte il Cav- che non si è mai vista. Questa vicenda rientra nello sconcio generale di litigi continuativi tra i due vicepremier.

Questo governo non è riuscito a completare nulla di importante e positivo e credo che saranno i fatti a costringerlo alle dimissioni».

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