Berlusconi sente aria di crisi: "Premier ormai impantanato"
3 Agosto 2015 - 08:26Il Cavaliere in Sardegna per l'operazione Milan chiude all'ipotesi Nazareno bis. Ma nel partito c'è chi lancia l'idea "Grosse Koalition"
Berlusconi si dedica interamente al Milan, siglando l'accordo con Mr. Bee a villa Certosa in Sardegna. Lascia la politica fuori dalla porta anche se il suo pensiero sulla situazione attuale e sul presidente del Consiglio trapela ugualmente: è impantanato. Sul tavolo del Cavaliere non mancano mai i sondaggi e i dati parlano chiaro: la fiducia in Renzi è scesa al 33% secondo Datamedia e il Pd continua a perdere consensi. E neppure il fiuto manca all'ex premier, convinto che la luna di miele tra il «rottamatore» fiorentino e gli italiani sia arrivata al capolinea. Non è passata inosservata, poi, l'ennesima ruvida vignetta di Giannelli sul Corriere della Sera nella quale si sbeffeggiano le promesse del premier sul fisco. E, visti i numeri in Senato e l'atteggiamento bellicoso della minoranza del Pd, Renzi ha poco da star sereno; e questo nonostante la neonata stampellina verdiniana di palazzo Madama. Già, i verdiniani: micro truppa convinta che sulle riforme Renzi vada appoggiato senza se e senza ma. Ma il mood del Cavaliere non muta e resta fermo sul concetto del «di lui non mi fido più».
Eppure in Forza Italia, a prescindere dalla linea di Denis, c'è chi evoca scenari del tutto inediti. Non la rievocazione di un patto del Nazareno, per carità; ma un vero e proprio accordo stile Grosse Koalition . Non è un caso che ne parli Brunetta nel suo Mattinale: «Il Pd è morto e Renzi galleggia. Basta con questo stillicidio, tutto a scapito del Paese. Prenda atto della situazione, ormai oggettiva. E così faccia anche il presidente Mattarella. Voto anticipato o governo di emergenza nazionale. Tertium non datur ». Ma l'ipotesi resta solo di scuola perché il Cavaliere continua a preferire lo scenario classico: centrodestra di qua e centrosinistra di là. Almeno per ora.
Tutti argomenti, questi, a cui Berlusconi potrebbe fare cenno domani sera a Roma quando si terrà il Consiglio nazionale di Forza Italia. I ben informati, tuttavia, lo escludono sottolineando che la riunione ha in agenda soltanto questioni formali. Ossia: modificare lo statuto per inserire ciò che già è previsto nel regolamento di Fi e per rinnovare i probiviri, come richiesto dalla «Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici».
Quisquiglie procedurali e niente di più. Ma il partito resta una pentola a pressione e in tanti giurano che sia imminente il varo del gruppo autonomo di Fitto. Ma per raggiungere quota 20, la soglia minima, i fittiani stanno dando vita a un minestrone. Dentro ci sarebbero i pugliesi, fittiani ortodossi; ma anche un ex «governativo» di Scelta Civica, Pierpaolo Vargiu; un ex alfaniano; un ex grillino, Walter Rizzetto; e perfino la pattuglia dei tosiani (Roberto Caon, Emanuele Prataviera, Matteo Bragantini e, forse, Marco Marcolin). Ma tra i fittiani è già guerra sotterranea.
Chi farà il capogruppo? Pare che stiano già affilando le lame il pugliese Rocco Palese, abilissimo conoscitore dei meccanismi parlamentari e Daniele Capezzone, instancabile uomo-macchina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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