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Berlusconi tira la volata ai candidati azzurri: "Il centrodestra è unito"

Cavaliere in campo per i ballottaggi: con loro giù le tasse. Piano per recuperare voti al Sud

Berlusconi tira la volata ai candidati azzurri: "Il centrodestra è unito"

«Il centrodestra si presenta indiscutibilmente unito. Gli impegni che assumiamo con le altre forze di centrodestra sono gli stessi, e i cittadini che andranno a votare possono stare sicuri che con una amministrazione di centrodestra avranno meno tasse». La dichiarazione rilasciata ieri al Tg1 dal presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, non è solo un messaggio orientato alla campagna elettorale per i ballottaggi delle amministrative, ma è soprattutto una rivendicazione del carattere unitario del centrodestra. Che, dopo gli ottimi risultati di domenica scorsa, si ripresenta come valida alternativa di governo non solo per le città, ma per tutto il Paese.

Non a caso il Cavaliere ha ribadito il concetto sulla propria pagina Facebook. «Scegliendo come loro sindaco il candidato di centrodestra i cittadini potranno contare su: meno tasse, meno multe, meno burocrazia, più ordine e pulizia, più sostegno a chi ha bisogno, più sicurezza», si legge nel post nel quale si aggiunge che queste sono «tutte cose impensabili con i sindaci della sinistra, come dimostra la situazione dei comuni che loro amministrano».

Berlusconi nell'incontro di giovedì sera con gli esponenti di vertice di Forza Italia ha fatto presente che è la coalizione di centrodestra, da lui stesso fondata, il patrimonio da preservare e al quale gli elettori sono affezionati. Di qui la decisione di impegnarsi in prima persona nella campagna elettorale per i ballottaggi. Le modalità non sono state ancora del tutto definite: è prevista la realizzazione di alcuni videomessaggi diretti agli elettori. Allo stesso modo, il Cavaliere vorrebbe presenziare ad alcuni eventi sia a Genova che a Como. Si vedrà. L'imperativo è vincere i ballottaggi e dimostrare, perciò, che l'offerta politica del centrodestra è competitiva.

Senza dubbio ha inciso sulla disponibilità a un sempre maggiore coinvolgimento (che non è mai venuto meno) anche la fissazione al 22 novembre dell'udienza dinanzi alla Gran Camera della Corte dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo per la discussione del ricorso contro la legge Severino che potrebbe consentirgli di recuperare la piena agibilità politica. Dunque, testa bassa sulla campagna elettorale con l'obiettivo di vincere e recuperare sempre maggiore consenso da parte di quell'elettorato che, specialmente nel Meridione, ha ceduto alle lusinghe dei Cinque Stelle si sono rapidamente radicati. In fondo, i recenti ingressi nei gruppi di Forza Italia di deputati meridionali come i pugliesi Palese (ex fittiano) e Labriola (ex grillina), e gli altri che seguiranno hanno questa finalità precisa.

L'impegno politico lascia così sullo sfondo due argomenti che hanno tenuto banco nelle cronache degli ultimi giorni: la legge elettorale e i rapporti con la Lega. Berlusconi è stato esplicito: se ne riparlerà il 26 giugno, il giorno dopo il secondo turno delle amministrative. In primo luogo, perché c'è la convinzione che il sistema con il quale si andrà alle urne sarà discusso in Parlamento non prima di settembre. In secondo luogo perché, come detto, gli elettori hanno apprezzato la coalizione e le polemiche interne al partito o con gli alleati nuocciono.

Il momento dell'orgoglio azzurro il Cav l'ha dedicato allo scomparso Helmut Kohl: «Fu con lui che trattai l'adesione di Fi al Ppe».

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