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Berlusconi vuole il voto "Faremo il team dei sì"

L'ex premier: «Avanti con il centrodestra. Crisi opportunità per cambiare davvero l'Italia»

Berlusconi vuole il voto "Faremo il team dei sì"

«Q uesta crisi di governo può trasformarsi in una grande opportunità per cambiare davvero l'Italia. È arrivato il momento di dare all'Italia un governo di centrodestra».

Silvio Berlusconi e Forza Italia sono pronti a votare convintamente la sfiducia al governo Conte e affrontare il voto, nella convinzione che la storia offra alle forze alleate da 25 anni un'occasione importantissima per poter fare vere riforme, potendo contare su numeri a prova di agguato parlamentare, e a Forza Italia un'occasione per una rinnovata centralità. Nello stato maggiore azzurro si ritiene che Matteo Salvini non abbia alcun interesse a spingersi verso una navigazione solitaria, quando può agevolmente puntare a una maggioranza parlamentare unica nella storia d'Italia che potrebbe anche realizzare il vecchio sogno del passaggio a una repubblica di stampo presidenziale.

In serata è lo stesso Berlusconi - che ieri ha nominato Marco Bestetti alla guida dei giovani azzurri - a mettere nero su bianco il suo pensiero in una nota. «La fine di questo governo era scritta nelle sue tante contraddizioni. Non saranno adesso le manovre di palazzo, i disperati tentativi propri del peggior teatrino della politica a risolvere i problemi degli italiani. È giusto che la scelta torni al più presto agli elettori e che questi possano esprimere col loro voto un governo esperto, forte, coeso». «Da ormai molti anni la maggioranza premia il modello del centro-destra« continua Berlusconi. «Questo modello sarebbe oggi capace di eleggere un numero di parlamentari più che sufficiente per varare in autonomia un ambizioso progetto di riforme istituzionali e, tra queste, il taglio dei parlamentari che già il mio governo era riuscito ad approvare molti anni fa e purtroppo poi fermato con un referendum dalla sinistra. Potremo finalmente avere il presidenzialismo e dunque una Repubblica più efficiente. Non facciamo perdere al Paese altro tempo, risparmiamo agli italiani avventurismi e scegliamo la chiarezza: sottoscriviamo un accordo prima del voto per regalare un nuovo sogno agli italiani, scriviamo un programma tutti insieme, scegliamo le donne e gli uomini migliori, mettiamo subito in campo la squadra dei sí».

Le parole del leader della Lega vengono, in questo senso, ritenute incoraggianti. «Abbiamo un'idea di Italia per i prossimi cinque anni che sottoporremo a chi la condivide con noi», dice Salvini. Dentro Forza Italia non ci sono voci dissonanti. Mariastella Gelmini dice «no a giochi di palazzo», Mara Carfagna grida il suo «mai più» riferendosi all'esperimento fallimentare dell'alleanza gialloverde. Il governatore del Piemonte, Alberto Cirio chiede «un centrodestra unito anche a livello nazionale». E mentre Maurizio Gasparri invita tutti i dirigenti azzurri all'appuntamento di Giovinazzo, l'europarlamentare Fulvio Martusciello invita a usare l'Altra Italia come strumento per rinnovare la classe dirigente anche nella stessa Campania.

Infine Vittorio Sgarbi prova a tradurre l'unità del centrodestra in numeri. «L'unione di Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e ciò che resta di un'area liberale dal 37% del 2017 arriverebbe a oltre il 55%. I parlamentari sarebbero 426 e 206.

Un risultato mai visto che consentirebbe di cambiare l'Italia».

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