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Biden-Trump, colpi incrociati: l'Ucraina al centro del ring

Nuove rivelazioni sulle pressioni del presidente su Zelensky: «Voleva incastrare il figlio del futuro rivale»

Biden-Trump, colpi incrociati: l'Ucraina al centro del ring

New York Scambio di colpi sul ring della politica americana tra Donald Trump e Joe Biden. Il presidente in carica e il suo più probabile sfidante nella corsa alla Casa Bianca (stando alle indicazioni dei sondaggi) incrociano i guantoni sullo scivoloso terreno dell'Ucraina. Il Washington Post ha rivelato che secondo un informatore dell'intelligence Usa il tycoon quest'estate avrebbe esortato il nuovo leader di Kiev Voldymyr Zelensky a indagare sul figlio dell'ex numero due di Barack Obama. Mentre le fonti citate dal Wall Street Journal hanno fatto sapere che Trump fece ripetutamente pressione nel corso di una telefonata nel luglio scorso a Zelensky perché Kiev aprisse un'indagine sul figlio di Biden. Per la precisione, ha spiegato il Wsj, The Donald sottolineò almeno otto volte al presidente ucraino la necessità di lavorare col proprio legale, Rudolph Giuliani, per avviare l'inchiesta. Trump, però, non avanzò promesse in cambio della collaborazione di Kiev.

La vicenda, in ogni caso, è stata duramente condannata dai democratici, che la ritengono uno sforzo per danneggiare un rivale politico. Biden ha accusato il Commander in Chief di «abuso di potere», e ha chiesto che faccia pubblicare la trascrizione della controversa telefonata tra lui e Zelensky. «Così gli americani potranno giudicare da soli», ha affermato l'ex vice presidente, candidato alle primarie democratiche, definendo il comportamento di Trump «ripugnante perché sfrutta la politica estera degli Usa a fini politici», e «pericoloso perché mina la sicurezza nazionale. Sembra un enorme abuso di potere - ha proseguito - Essere al telefono con un leader straniero che è in cerca di aiuto dagli Stati Uniti e chiedere informazioni su di me... è scandaloso. Non si è mai visto nulla di simile da nessun presidente. Trump è un abusatore seriale».

«Joe Biden chiese al governo di Kiev di licenziare il procuratore che indagava su suo figlio minacciando di tagliare gli aiuti Usa all'Ucraina, un completo disastro», ha ribattuto da parte sua Trump su Twitter, attaccando il rivale dem e ribadendo che la conversazione con il leader ucraino è stata una telefonata «di routine»: «Nulla di quello che è stato detto è giusto. Ora che i dem e i media delle fake news hanno fallito su tutti gli altri piani di caccia alle streghe - ha scritto - stanno cercando di avviarne uno altrettanto ridicolo, la caccia alle streghe ucraina, mentre allo stesso tempo cercano di proteggere Biden. Fallirà di nuovo». Intanto, la Casa Bianca ha confermato che il presidente incontrerà Zelensky la prossima settimana a margine dell'Assemblea generale dell'Onu, a New York.

Dall'Ucraina, invece, il consulente del ministro degli interni Anton Geraschenko ha riferito ai media americani come Trump sta cercando di far sì che i funzionari di Kiev indaghino sui rapporti commerciali del figlio di Biden nel tentativo di screditare il candidato alle primarie. Al Daily Beast, Geraschenko ha spiegato che il suo Paese è pronto ad indagare sul rapporto di Hunter Biden con la compagnia del gas ucraina «non appena ci sarà una richiesta ufficiale», ma «attualmente non ci sono indagini aperte. Chiaramente - ha aggiunto - Trump sta cercando materiale compromettente per screditare il suo avversario in modo da vendicarsi del suo amico Paul Manafort, che sta scontando sette anni di carcere».

Il ministro degli Esteri di Kiev Vadym Prystaiko, tuttavia, in un'intervista ha spiegato che il suo Paese non è interessato a schierarsi nella politica Usa, e Zelensky ha il diritto di mantenere segreta la conversazione: «So di cosa hanno parlato - ha detto - e non credo ci sia stata nessuna pressione» da parte di Trump.

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