Politica

La bimba non vuol mettere la cintura I genitori tengono in ostaggio l'aereo

Valentina Raffa

Duecento passeggeri di un volo Ryanair tenuti in «ostaggio» per mezz'ora sulla pista di atterraggio di Oro al Serio a Bergamo. Li aveva in pugno una bambina catanese di 4 anni. «No. No e poi ancora no».

È così che inizia la tragicomica vicenda, quando l'aereo decollato dall'aeroporto di Fontanarossa a Catania deve avviare le manovre di atterraggio. La piccola si impunta nel non volersi fare allacciare la cintura di sicurezza col risultato di tenere in scacco passeggeri ed equipaggio. La gente sperava di arrivare a Bergamo puntuale. E la tabella di marcia sembrava perfettamente rispettata.

Ma ecco il fuoriprogramma imprevedibile. La bambina riottosa inizia a piangere. Fa i capricci perché non vuole nel modo più assoluto la cintura di sicurezza. Inutile mostrarle che gli altri passeggeri sono allacciati. Le hostess spiegano l'importanza del dispositivo di sicurezza ai genitori. Sottolineano come allacciare la cintura prima dell'inizio delle manovre di atterraggio faccia parte del regolamento del volo in rispetto delle norme sulla sicurezza, al fine di tutelare gli stessi passeggeri da possibili situazioni di pericolo. Ma la risposta che le assistenti di volo ottengono è sempre la stessa: ancora un «no». Ci ha provato persino il comandante, uscito dalla cabina per riportare la situazione alla normalità, ma anche lui uscito sconfitto. Anzi, a quel punto la famiglia avrebbe dato ragione alla propria piccola «peste». Perché farla disperare? E così se i passeggeri che assistevano alla scena si attendevano un'imposizione secca da parte dei genitori sulla figlia, magari cercando di farle comprendere che la cintura di sicurezza va allacciata per il proprio bene e in rispetto delle regole, si sono trovati dinanzi a tutt'altro epilogo. E qualcuno avrà anche pensato, magari pure con un pizzico di nostalgia, alla vecchia classica sculacciata dei vecchi tempi, che oggi magari sarà obsoleta e non ritenuta consona, ma allora funzionava eccome.

Il comandante, non potendo ritardare oltremodo l'atterraggio, è tornato in cabina e ha iniziato le manovre per concludere serenamente il viaggio disturbato dagli insoliti capricci corali, vista la presa di posizione della famiglia. Ma, una volta a terra, il viaggio era tutt'altro che concluso. Il comandante ha mantenuto chiusi i portelloni dell'aereo in attesa dell'arrivo della polizia di frontiera che è stata allertata dall'equipaggio di Ryanair e che potrà prendere provvedimenti nei confronti della famigliola siciliana per quanto accaduto dietro denuncia che deve presentare la compagnia aerea.

A questo punto l'odissea è finalmente conclusa per i passeggeri.

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