Politica

BINARIO MORTO

La tragedia pugliese è il simbolo di un'Italia paralizzata. Il "binario morto" non è solo in Puglia. È una condanna quotidiana

BINARIO MORTO

Un binario di morte, nel mezzo delle campagne pugliesi, esattamente tra Andria e Corato. Ma anche un binario morto per l'Italia intera, quello su cui si ferma il sogno di essere o diventare un paese moderno. In una delle regioni più belle, amate e meta di turisti da tutto il mondo, c'è ancora una linea ferroviaria a binario unico, come in America ai tempi del Far West, che in una tratta non è neppure assistita dalla tecnologia. Il traffico è regolato via telefono tra capistazione e macchinisti. Nessun paracadute, nessuna spia che, nell'era di internet, si accenda sulla plancia di comando, niente di niente che possa salvare dall'errore umano due treni che stanno marciando a tutta velocità l'uno contro l'altro. Basta un equivoco, una distrazione ed è tragedia. È accaduto, più che uno scontro è stata una esplosione: oltre venti morti e decine di feriti, molti in gravi condizioni.

Il presidente Mattarella dice che quello che è successo è «inammissibile»; il premier Renzi che «chi ha sbagliato pagherà». Ovvio, ma bisogna intenderci su cosa è «inammissibile» e su chi «deve pagare» oltre al disgraziato - ammesso che sia vivo - che ha materialmente provocato lo schianto. Perché «inaccettabile» è che nel 2016 ben dodicimila dei diciannovemila chilometri di rete ferroviaria siano ancora a binario unico e spesso non assistito. Perché a «pagare» dovrebbero essere la classe politica e gli amministratori che hanno dilapidato, anche e soprattutto nel trasporto locale, una montagna di denaro pubblico per ritrovarsi in queste condizioni.

C'è l'Italia del Frecciarossa, quella di Expo, abbiamo in casa televisori che ricevono migliaia di canali, molti figli di papà giocano con i droni e guardano film sui telefonini. Ma purtroppo l'Italia reale e maggioritaria vive ancora su binari unici. Molti italiani, in tutti i campi, brillano nelle loro eccellenze, tanti italiani - come quelli che ieri sono corsi a donare il sangue negli ospedali pugliesi - hanno il cuore d'oro. Ma purtroppo l'Italia non c'è. Perché la maggior parte degli uomini che la governano sono simili agli statali furbetti del cartellino: timbrano, incassano e fanno gli affari loro. Da tre anni - e già sarebbe stato scandalosamente tardi - erano stati finanziati i lavori per raddoppiare quella linea ferroviaria. Nelle prossime ore ci spiegheranno perché non è stato fatto. Ma noi comuni cittadini lo sappiamo, ogni giorno viviamo sulla nostra pelle l'inefficienza di uno Stato invadente, avido, lontano. Il «binario morto» non è solo in Puglia o solo fatto di rotaie.

È una condanna quotidiana, ed è il motivo per cui la metà di noi ha rinunciato a esercitare il diritto di voto, cara benedetta, maledetta Italia.

Commenti