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Blair parla di fame ma si fa pagare 380 euro al secondo

L'ex premier inglese chiede 330mila sterline per aprire la Conferenza di Stoccolma. E gli organizzatori ritirano l'invito

Blair parla di fame ma si fa pagare 380 euro al secondo

L'ex premier laburista inglese, Tony Blair, voleva 460mila euro (l'equivalente di 330mila sterline) per aprire una conferenza mondiale sulla fame nel mondo con un discorso di 20 minuti. In pratica 380 euro a secondo, alla faccia di chi non ha nulla da mangiare. L'esosa richiesta è stata rivelata dal tabloid britannico Daily Mail specificando che i soldi sarebbero finiti nelle casse della Fondazione caritatevole della moglie dell'ex premier, Cherie Blair.

L'agenzia Kruger Cowne aveva preso i contatti per invitare l'illustre ospite. Per il discorso inaugurale della conferenza mondiale sulla fame nel mondo a Stoccolma, Blair avrebbe chiesto 348mila euro e altri 111mila di spese. Nel 2014 l'ex presidente Usa, il democratico Bill Clinton, aveva preteso 456mila euro per la prima edizione del summit.

Odd Arvid Stromstad, direttore esecutivo del forum sulla fame in Svezia ha confermato al Daily Mail : «La somma che volevano era piuttosto alta e quindi non siamo andati avanti». L'ufficio di Blair ha smentito che il problema fossero i soldi sostenendo che l'ex premier aveva altri impegni e ha dovuto rinunciare. In realtà le trattative sono continuate per diversi mesi e gli organizzatori dell'evento a Stoccolma avevano offerto 174mila dollari, ma non erano sufficienti. Dopo aver governato l'Inghilterra per il centrosinistra, Blair è diventato miliardario con consulenze e conferenze di alto bordo. Nel 2007 un suo intervento davanti a 600 funzionari del partito comunista, imprenditori e banchieri cinesi sarebbe stato pagato 456mila euro. La Tony Blair associati per le consulenze strategiche ha avuto rapporti con il governo del Kazakstan, non proprio una democratica Svizzera, per 22 milioni di euro in due anni. Altri 37 sono arrivati dal Kuwait per consigli su riforme economiche e politiche.

Blair è in buona compagnia. Il 29 maggio è saltato fuori che nel 2014 la Fondazione Clinton ha ottenuto una donazione dell'equivalente di 459mila euro in dollari. L'ingente somma è arrivata, secondo il New York Times , in cambio dell'accettazione di un premio alla carriera da parte dell'ex presidente Usa. L'assegno è stato staccato dall'Hippy Hearts fund, un'associazione caritatevole fondata per costruire scuole nei posti disgraziati del mondo. L'idea è venuta alla modella cecoslovacca Petra Nemcova, che dopo essere sopravissuta per miracolo allo tsunami si è data all'impegno umanitario. I critici hanno fatto notare che con la somma sborsata ai Clinton avrebbe potuto costruire dieci scuole nei paesi colpiti dai disastri.

Gli ex leader del centro sinistra sembrano accomunati dai sostanziosi cachet per conferenze e consulenze. Non ai livelli di Blair, ma pure l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi non disdegna inviti dal Kazakstan. All'Economic Forum di Astana nel 2013, il fondatore dell'Ulivo pontificava sulla crisi economica. Prodi ha fatto parte del comitato internazionale di consulenti del presidente Nursultan Nazarbayev, discusso padre-padrone del paese. Il settimanale tedesco Der Spiegel ha rivelato che assieme al vip italiano sono stati a libro paga come consiglieri anche «gli ex cancellieri tedesco e austriaco Gerhard Schröder e Alfred Gusenbauer, così come il presidente emerito della Repubblica polacca Aleksander Kwasniewski e il già ministro dell'Interno tedesco Otto Schilly».

Pezzi grossi della politica internazionale, tutti esponenti di rilievo del centro sinistra, accomunati dal detto pecunia non olet .

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