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Fumata nera al terzo scrutinio. Ma da domani il quorum scende

I partiti optano per la scheda bianca, ma FdI vota per Guido Crosetto: "Basta con lo stallo". Nel centrodestra sale la tentazione per la carta Casellati. Spunta l'operazione Casini. Parte la terza votazione sul Quirinale

Fumata nera al terzo scrutinio. Ma da domani il quorum scende

È terminata la terza votazione per l'elezione del presidente della Repubblica. Anche oggi Forza Italia e Lega hanno votato scheda bianca, così come Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Liberi e uguali. Invece i grandi elettori di Fratelli d'Italia, dopo che i senatori non avevano risposto alla prima chiama, hanno deciso di indicare il nome di Guido Crosetto nella terza votazione.

Lo spoglio

Confermato il dominio di schede bianche (411). Le schede disperse sono 84; quelle nulle ammontano a 22. Tra le principali preferenze espresse rientrano Mattarella (125), Crosetto (114), Maddalena (61), Casini (52), Giorgetti (19), Cartabia (8), Manconi (8), Bersani (7), Bossi (7), Cappato (6), Mastella (6), Moles (6), Draghi (5), Berlusconi (4), Belloni (3).

Le mosse del centrodestra

Occhi puntati sulle mosse nella giornata di oggi: considerando che da domani basteranno 505 voti per eleggere il nuovo capo dello Stato, bisognerà vedere se nelle prossime ore i partiti riusciranno a trovare una candidatura condivisa per scongiurare un muro contro muro. Ieri il centrodestra ha proposto un tris di nomi, bocciato dal fronte giallorosso che ha chiesto un incontro tra due delegazioni ristrette. Proposta che però rischia di saltare con il passare delle ore. Così domani si andrebbe alla conta in Aula, con esiti del tutto imprevedibili.

Nel frattempo continua a crescere la tentazione verso la carta Maria Elisabetta Alberti Casellati: la presidente del Senato non è stata inserita nelle rosa del centrodestra, ma è un'opzione tenuta "nascosta" da poter spendere magari alla quarta chiama. In quell'occasione sarà sufficiente la maggioranza assoluta di 505 voti, e si potrebbe provare a fare asse con Italia Viva e Movimento 5 Stelle.

L'ipotesi Casini

Fonti parlamentari fanno sapere che più di qualcuno starebbe ragionando di lanciare la candidatura di Pier Ferdinando Casini per testarne la fattibilità. "Occhio allo spoglio di oggi", aveva sussurrato un grande elettore. Un altro aveva sostenuto che il test di oggi "sarà la vera cartina di tornasole". I bookmaker del Transatlantico davano l'opzione Casini ad almeno 70 voti già alla "prima uscita".

Le trattative

Quella di oggi sarà una giornata molto accesa: i leader dei partiti proseguiranno nel lavoro di ricerca di una mediazione in grado di evitare la deflagrazione del governo. "Spero che Conte e Letta non si fermino ai 'no'. Il mio tentativo è quello di dialogare", ha dichiarato Salvini. Ma i giallorossi si presentano spaccati: da una parte il Partito democratico non esclude l'ipotesi Mario Draghi; dall'altra Giuseppe Conte frena e "tifa" per la permanenza del premier a Palazzo Chigi. Anche Matteo Salvini si è detto scettico: "Il nuovo premier non lo troviamo a Campo de Fiori. Qualora Draghi lasciasse il governo avremmo settimane di confusione. Sarebbe un problema per l'Italia, con la crisi economica, sanitaria...".

Nel vertice di ieri tra Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Liberi e uguali sarebbe stato discusso pure un ventaglio di nomi candidabili per il Quirinale. Rosa che però è rimasta coperta perché durante l'incontro si sarebbe deciso di non contrapporre formalmente dei nomi a quelli del centrodestra. Comunque di fatto i giallorossi hanno bocciato la terna proposta da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. "A differenza di chi cambia idea dopo poche ore, la Lega continua a lavorare con contatti a tutto campo.

Restiamo convinti dell'assoluto spessore delle candidature presentate oggi per il Quirinale, ed è evidente la differenza tra noi e chi dice 'no' a ripetizione e mette veti", hanno tuonato fonti del Carroccio.

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