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Bombe al bus del Borussia per guadagnare in Borsa quattro milioni di euro

Arrestato tedesco di origini russe: colpendo il club voleva lucrare sul crollo delle azioni

Noam Benjamin

Berlino Un esplosivo relativamente poco potente, i dieci chilometri di distanza dallo stadio cittadino, la mancanza di un alto numero di vittime. Indizi che avevano portato a scartare la pista del terrorismo islamico. Dieci giorni dopo l'attacco contro il pullman che stava portando il Borussia Dortmund (Bvb) al primo quarto di finale di Champions League contro il Monaco, la verità emersa è un'altra: venerdì la polizia ha arrestato un cittadino russo-tedesco di 28 anni, accusato di aver pianificato l'azione contro il Bvb per motivi di lucro. Sono stati gli agenti dei corpi speciali GSG 9 a fermare Sergei W. Il giovane con la doppia cittadinanza è stato arrestato a Tubinga, 450 chilometri a sud di Dortmund.

A onor del vero, nelle ore subito successive all'attentato dello scorso 11 aprile contro il pullman del Borussia gli investigatori si erano concentrati sulla pista del jihadismo, fermando un tedesco e un iracheno. Entrambi risulteranno estranei alla triplice esplosione in cui è rimasto ferito a un braccio il difensore spagnolo Marc Bartra. E se il tedesco è stato rilasciato poco dopo, l'iracheno sarà invece indagato per altri crimini commessi per conto dell'Isis.

Venerdì il procuratore competente ha invece spiegato che Sergei W, «è accusato di tentato omicidio, impiego di esplosivi, e lesioni gravi». Il suo non è stato il gesto di un tifoso di una squadra avversaria mosso da odio incontrollabile, ma la fredda e calcolata azione di un avvoltoio finanziario che, con l'acquisto di azioni «put», aveva scommesso in Borsa contro il titolo dei gialloneri. Nella sostanza: qualora le azioni del Borussia Dortmund fossero crollate in Borsa, avrebbe potuto trarre un profitto calcolabile attorno ai 3,9 milioni di euro. La sua triplice azione dinamitarda doveva aiutare gli eventi ad andare nelle direzione desiderata. Il suo piano diabolico avrebbe funzionato a meraviglia se nell'attacco uno o più giocatori del Bvb avessero perso la vita o quantomeno un arto. Purtroppo per lui, il braccio di Bartra è tornato a posto dopo un intervento chirurgico e il difensore dovrebbe riprendere l'attività fisica nel giro di qualche settimana.

Il piano del 28enne era prossimo alla perfezione: obbligato dalla Uefa a giocare 24 ore dopo l'attacco che ha lasciato i giocatori in stato di shock, il Dortmund ha effettivamente perso prima l'andata e poi anche il ritorno dei quarti, uscendo così dalla Champions League. L'astuto Sergei, definito dai giornali esperto di elettronica ed evidentemente capace di costruire delle bombe, ha però commesso l'errore di comprare le opzioni «put» contro il Borussia da un computer dello stesso albergo di Dortmund usato dai giocatori. Concluso l'acquisto delle opzioni, il 28enne, che aveva insistito con il concierge per una stanza con vista sull'ingresso, ha spiato gli atleti mentre salivano sul pullman, quindi ha attivato i suoi esplosivi a distanza al passaggio del mezzo.

La traccia lasciata su Internet ha permesso agli investigatori di trovarlo.

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