Politica

La Borsellino si dimette, Crocetta perde un altro pezzo

Domani la direzione regionale del Pd decide il futuro del governatore

Il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta
Il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta

Lucia Borsellino si è dimessa. Come preannunciato nei giorni scorsi l’assessore siciliano alla Sanità ha abbandonato la giunta guidata da Rosario Crocetta. Sono oltre trenta le personalità che, dal cantante Franco Battiato allo scienzato Antonio Zichichi, hanno abbandonato in questi ultimi 30 mesi il governatore siciliano che ora pare avere i giorni contati.

Il deputato regionale renziano Fabrizio Ferrandelli, infatti, qualche giorno fa ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti di Crocetta su cui domani si pronuncerà la direzione regionale del Pd. Decisione che lo stesso Ferrandelli ha commentato ieri su Facebook: “Pensavo che il gruppo PD, che è il più grande gruppo all'Ars, potesse, pur nel rispetto della direzione regionale convocata sabato prossimo, prendere in considerazione la possibilità di staccare la spina a Crocetta firmando la mia mozione di sfiducia. Mi è stato risposto che a decidere è il Pd e che il gruppo si rimette alla direzione regionale di sabato”. “Rispetto le regole del partito, - prosegue Ferrandelli - anche se mi risulta difficile pensare che i principali esponenti delle aree del Pd, tutti presenti alla riunione di gruppo di oggi, non potessero dire, già da questo pomeriggio, sì o no alla mia mozione, rappresentando con numeri alla mano l'intera pluralità della direzione regionale. Va bene lo stesso, io certamente vado avanti”. “In ogni caso – conclude il renziano - ribadisco che il suicidio vero del Pd non è staccare la spina ora ma avventurarsi nell'ennesimo rimpasto. Chi parla di rimpasto e di Crocetta quater è da TSO. Trentacinque assessori in 31 mesi possono bastare. Ribadisco: stacchiamo la spina".

Lo stesso Crocetta, in un’intervista alla Repubblica, stamane ha accusato il sottosegretario Davide Faraone di volergli “fottere la seggiola” e ha attaccato il governo che gli mette i bastoni tra le ruote negandogli i 350 milioni che, in base a una sentenza della Consulta, spettano alla Sicilia.

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