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Boschi boccia la Cgil: lasciata ai sindacati la scuola non funziona

Boschi boccia la Cgil: lasciata ai sindacati la scuola non funziona

Roma«La scuola lasciata in mano ai sindacati non funziona». Nell'infuocato clima di scontro tra il mondo della scuola e il governo entra a gamba tesa il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, che getta benzina sul fuoco e scatena una durissima reazione della Cgil seguita a ruota pure dalle altre sigle. «La dichiarazione del ministro Boschi conferma l'arroganza ed il disprezzo della democrazia - attacca Domenico Pantaleo, segretario generale Cgil scuola- La scuola non è dei sindacati ma non è neppure proprietà privata del governo». E poi la Cgil lancia la promessa di «una nuova mobilitazione che continuerà e si allargherà». Quello della scuola ancora una volta si conferma un terreno minato lungo il quale rischia di saltare in aria anche il tentativo di cambiamento di Matteo Renzi. Lo sciopero del 5 maggio ha avuto l'80 per cento di adesioni e le correzioni apportate alla riforma de La Buona Scuola dalla commissione Cultura della Camera non hanno assolutamente soddisfatto le richieste dei sindacati che minacciano nuove azioni di protesta e blocco degli scrutini. Renzi si era detto disponibile all'ascolto ma non a stravolgere l'impianto della riforma. E ieri anche la Boschi ha ribadito il concetto. «La riforma della scuola non è un prendere o lasciare - afferma il ministro - ma quello che non è accettabile è lasciare le cose come sono». Insomma il governo è deciso ad andare avanti a tappe forzate tenendo insieme l'impegno per 100.701 assunzioni e l'introduzione di novità indigeste ai professori come il nuovo profilo del preside, cui vengono assegnati maggiori poteri tra i quali la chiamata diretta dei docenti. Ma se sull'Italicum Renzi ha rischiato di giocarsi il partito sulla riforma della scuola rischia di inimicarsi la maggioranza degli elettori del Pd perché è proprio nell'immenso bacino della scuola che ha sempre pescato voti la sinistra. E infatti sulla Boschi piovono pure le critiche della minoranza Pd con Stefano Fassina che in un tweet accusa il governo di «fare danni enormi al futuro dei giovani».

La Boschi ieri però non ha soltanto fatto infuriare i sindacati della scuola. Il ministro è anche tornata a difendere l'Italicum e per farlo ha lanciato una frecciatina ironica a Silvio Berlusconi. «La nuova legge elettorale è definita antidemocratica? - ha ironizzato la Boschi- Lo ha detto anche Berlusconi il quale ha parlato di deriva autoritaria e lui ha una certa esperienza sull'argomento». Battuta che non è piaciuta al capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta. «Ricordo al ministro Boschi che Berlusconi ha vinto le sue ultime elezioni con il 48 per cento dei voti - osserva Brunetta - e ha vinto in maniera netta e senza brogli.

Quando ha vinto il Pd il sospetto dei brogli c'era».

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