Politica

L'affondo della Boschi: "Avessi fatto io la riforma, sarebbe stata diversa"

Il ministro punta il dito e parla di un testo condiviso. "Raggiunge gli obiettivi"

Maria Elena Boschi con il fiocco arcobaleno per la fiducia alle unioni gay
Maria Elena Boschi con il fiocco arcobaleno per la fiducia alle unioni gay

"Il lavoro che non solo il governo ma anche il parlamento ha fatto in questi due anni di attività" fa delle riforme costituzionali, che a ottobre i cittadini dovranno votare, un lavoro "non più del governo", ma di tutto l'arco politico.

A sostenerlo è il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, convinta che "una maggioranza più ampia di quella prevista dalla Costituzione" ha fatto di quel testo un qualcosa che non appartiene più soltanto a Matteo Renzi e agli altri ministri, ma piuttosto che è stato frutto di "un dibattito vero". E che se avesse "potuto decidere da sola magari" avrebbe "fatto diversamente o scritto in modo più chiaro".

"Sono consapevole che la riforma non è perfetta - mette in chiaro il ministro, parlando alla Scuola superiore dell'università di Catania -, che ci sono elementi che potevano esser scritti diversamente. Però è una buona riforma che raggiunge gli obiettivi, compreso quello di non toccare la forma di governo".

E conclude facendo presente che, dal suo punto di vista non è necessario parlare del fatto se si potesse scrivere meglio il testo, ma "se condividiamo o meno il superamento del bicameralismo perfetto, la riduzione dei poteri delle Regioni, le nuove funzioni del Senato e la riduzione dei parlamentari".

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