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Boschi sfida Di Maio: faccia a faccia tv

Il grillino: meglio in piazza con i risparmiatori. Visco verso la riconferma

Boschi sfida Di Maio: faccia a faccia tv

Patricia Tagliaferri

Roma È un'attesa caldissima quella per il consiglio dei ministri di venerdì in cui si deciderà sulla permanenza o meno di Ignazio Visco ai vertici di Bankitalia. Dopo l'attacco di Renzi, il clima sulla sorte dell'istituto di credito si fa sempre più rovente e sfocia in un dibattito social al fulmicotone tra la sottosegretaria Maria Elena Boschi, da giorni nel mirino perché sospettata di aver scritto lei la mozione anti-Visco, e il candidato premier M5s Luigi Di Maio. Con quest'ultimo sfidato ad un confronto tv e con Bruno Vespa pronto a trasferire il «duello» nel salotto di Porta a Porta.

Stufa di essere definita insieme all'ex premier «aguzzina dei risparmiatori» e «responsabile di un decreto salva banche che li ha messi sul lastrico», definizioni rivendicate ieri da Di Maio, lunedì sera la sottosegretaria gli ha lanciato il guanto: «Mi accusa con argomenti fasulli che smonterò personalmente in pubblico appena si deciderà di accettare il confronto». La risposta tarda un po' ad arrivare («Perché quando ho fatto la proposta la Casaleggio e Associati era chiusa, hanno bisogno di tempo per scrivere la risposta, non decide lui da solo», ha puntualizzato caustica la Boschi), ma poi è arrivata: ok al confronto. Il vicepresidente della Camera ha accettato la sfida. Ma a due condizioni: «Che si svolga dopo il 5 novembre perché adesso sono impegnato in Sicilia a mandare a casa gli impresentabili di Musumeci e di Micari e che il confronto sia magari all'americana, in una piazza davanti a Banca Etruria con i risparmiatori, così avrà modo di dire anche a loro la verità».

La sottosegretaria ha subito twittato: «Caro Di Maio, perché hai paura di affrontarmi davanti a qualche milione di italiani? Porta a Porta ci aspetta#dacci la data». Mentre su Facebook ha respinto le accuse di aver favorito le banche quando era ministro: «Mio padre è stato commissariato dal nostro governo, la banca non è stata salvata ma messa in risoluzione: esattamente il contrario di ciò che dice Di Maio».

Comunque è proprio a causa di papà Boschi, ex vicepresidente di Banca Etruria, sanzionato sia dalla Consob che da Bankitalia, che i bersaniani hanno chiesto con un'interrogazione parlamentare che la Boschi, a dir loro in palese conflitto di interessi, non partecipi alla riunione dell'esecutivo di venerdì sulla Banca d'Italia. Anche se i giochi sembrerebbero già fatti e, salvo ripensamenti dell'ultima ora, sulla poltrona di governatore dovrebbe rimanere Ignazio Visco per i prossimi sei anni, come del resto neanche il Quirinale aveva mai messo in discussione nonostante le polemiche e la bastonata renziana. E al Consiglio dei ministri che riconfermerà Visco dovrebbe partecipare anche la sottosegretaria Boschi, che forse proprio per questo ha sfidato apertamente Di Maio parlando della «strumentalizzazione che negli ultimi due anni è stata fatta della vicenda banche» .

Intanto ieri il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone ha parlato davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle banche, spiegando che «nelle indagini su Veneto Banca la Procura è andata ben oltre i verbali di Bankitalia».

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