Cronache

Botte al portantino, catturato il nigeriano in fuga

Ricercato per aver aggredito dei carabinieri. Fermato alla stazione: picchiava una donna

Botte al portantino, catturato il nigeriano in fuga

Arrestato Aluke Okecku, il nigeriano accusato di tentato omicidio plurimo. L'uomo, latitante da giorni, è stato catturato.

Dopo aver cercato di eliminare l'intero equipaggio di una gazzella dei carabinieri facendola sbandare contro le auto in corsa, dopo aver picchiato selvaggiamente un barelliere dell'Umberto I, Okecku ha colpito in pieno volto una donna mentre faceva shopping alla stazione Termini. Una furia scatenata. Per bloccarlo ci sono voluti vari agenti della polfer. All'arrivo del 118 i sanitari non possono far altro che sedarlo.

Il folle viene portato al Santo Spirito dove gli viene praticato un TSO, un trattamento sanitario obbligatorio, la donna viene ricoverata sempre all'Umberto I. Qui accade l'incredibile. La poveretta racconta ai medici di esser stata presa a pugni da un uomo di colore. Uno squilibrato che si è accanito su di lei senza motivo. I sanitari sgranano gli occhi: è lui, il pazzo che per poco non uccide a testate il loro infermiere. I carabinieri della compagnia Roma centro si precipitano in ospedale dove Okecku, imbottito di tranquillanti, dorme come un sasso. Avvertito il magistrato, a quel punto viene fermato e piantonato. Le accuse vanno dal tentato omicidio alle lesioni gravi. Per processarlo, però, bisognerà attendere le sue dimissioni.

Una storia assurda che comincia anni fa quando l'uomo viene arrestato dai carabinieri per una serie infinita di reati, fra i quali la violenza sessuale. Okecku è clandestino e prima dell'espulsione deve scontare la pena: un anno e mezzo di galera. Se li fa tutti i 18 mesi nel carcere di Velletri. Il 31 maggio esce.

Ad attenderlo con il decreto in mano, ancora i carabinieri. Per il rimpatrio, però, la legge prevede una sosta in un CPR, un centro per l'identificazione e l'espulsione. Il primo libero è a Potenza. Prima del trasferimento il clandestino deve essere sottoposto a check up sanitario. I militari lo portano prima all'Ufficio stranieri. Nel tardo pomeriggio Okecku sale su un'autoradio della stazione piazza Farnese diretta a Casal Palocco. Durante il viaggio succede di tutto. Il 48enne tira calci, prende a testate e distrugge un finestrino, morde un appuntato. Nonostante la giacca della divisa, i suoi denti feriscono il carabiniere. Non solo. L'auto sbanda e per poco non finisce contro le altre auto lungo la via del Mare.

Si torna indietro. L'uomo viene medicato prima di essere rinchiuso in camera di sicurezza. Al processo per tentato omicidio, il sabato, non è presente: è in ospedale per aver preso a testate le pareti della cella. Il giudice, Maria Teresa Giannitti, conferma il fermo ma alla fine decide di liberarlo perché

vuole un approfondimento d'indagine.

Intanto, senza provvedimenti a suo carico, Okecku si alza e se ne va. La domenica torna al pronto soccorso e si lancia come una furia sul portantino. «Quasi l'ammazza» raccontano i medici. Una scena filmata dalle telecamere di sicurezza. Da quel momento è di nuovo latitante. Fino a ieri.

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