Politica

Buona la Prima: Re Giorgio rifà la borsa

Disegnata «da lui in persona», rivisitata e proposta in sei modelli

Katia Noventa

Il nome non è un caso. La Prima, lo è stata davvero. Giorgio Armani, questa straordinaria borsa, la disegnò nel 1995 dopo aver capito dalle sue clienti di cosa avevano bisogno. Che cosa potevano desiderare queste donne dinamiche che sceglievano i look Armani? Come interpretare questa femminilità androgina anche nella borsa, che è un'irresistibile mania? Ispirandosi al design e ad alcuni dettagli delle giacche, come le pinces degli angoli e la rotondità dei tagli, Giorgio Armani creò personalmente la borsa, in collaborazione con alcuni tra i migliori maestri pellettieri italiani, e oggi la ripropone declinando una varietà selezionata di nuovi modelli, chiamati la Prima. A caratterizzare le sei nuove borse, che prendono ispirazione dall'originale degli anni Novanta, sono le nuove tecniche di fabbricazione, l'attenta lavorazione manuale e le cuciture sartoriali dalla precisione millimetrica. La Prima comprende il classico modello con il fianco montato a doppio soffietto, una sua versione aggiornata, rettangolare e più grande, due bauletti di diverse misure e due clutch a guscio. I modelli sottospalla e le tote possono essere portate a mano, a bandoliera o a tracolla. Le borse sono disponibili nel delicatissimo vitello vegetale, mantenuto nelle tinte naturali e nel morbido vitello palmellato: anche creata una versione più eccentrica, in vernice stampata effetto tartaruga.

La Prima sarà in vendita nelle boutique Giorgio Armani a partire da dicembre 2019, in anteprima questa settimana anche sull'e-commerce (21 settembre 1 ottobre) e nella boutique Giorgio Armani di Milano (22 settembre 1 ottobre).

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