Politica

Il calcio dell'asino di Toninelli

Agli atti di viltà abbiamo fatto il callo

Il calcio dell'asino di Toninelli

Agli atti di viltà abbiamo fatto il callo. La politica e la storia italiana sono ricche di episodi, dai voltagabbana ai traditori, dagli ipocriti ai codardi. Eppure, ogni volta che tali atti si manifestano ci sentiamo in imbarazzo, indipendentemente da quale parte sia schierato l'«eroe» di turno. Purtroppo, fa parte del nostro dna. Ieri il protagonista è stato il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che affrontando la questione dei 107 migranti a bordo della nave di Open Arms, ancora al largo di Lampedusa, si è sbizzarrito sul suo profilo facebook. Dopo aver raccontato delle difficili trattative con la Spagna, dove l'imbarcazione della Ong potrebbe trovare un porto disponibile, il ministro pentastellato ha pensato bene di riversare tutto il suo risentimento sul leader della Lega. «C'è un dato politico da registrare: mentre in precedenza gli altri Paesi europei, prima dello sbarco, davano la disponibilità ad accogliere una parte di migranti, ora invece ci dicono prima di sbarcarli a Lampedusa e poi si vedrà - ha scritto Toninelli -. Stanno ricominciando a voltarci le spalle e questo ha un unico responsabile: Matteo Salvini, che ha indebolito il governo e, di conseguenza, la nostra posizione in Europa». A parte l'antropologica goffaggine, divenuta proverbiale anche per la satira pungente di Crozza, la sparata del ministro grillino è proprio fuori tempo massimo oltre che sintomo di codardia. È comprensibile una certa stizza, provocata dal rischio, in caso di voto anticipato, di non trovare più un posto in Parlamento. Ma, finché tutto filava liscio o quasi con l'alleato Salvini, non è mai passato per la testa arruffata di Toninelli di contestare o almeno criticare la linea del Viminale. Anzi, spesso era al suo fianco contro il disinteresse della Ue, che, guarda caso, non ha mai cambiato linea, lasciando sempre sola l'Italia.

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