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Camera, vestire i commessi ci costa un milione e mezzo

Montecitorio lancia un bando per comprare divise su misura, camicie, calze e scarpe nuove ai suoi 1.550 dipendenti. Che godono di stipendi da nababbi

Camera, vestire i commessi ci costa un milione e mezzo

Mentre battagliano per difendere i privilegi acquisiti e non farsi ridurre gli stipendi sotto il tetto di miseri 240mila euro l'anno come vorrebbe l'Ufficio di presidenza, i dipendenti della Camera si rifanno il guardaroba. Non è ancora noto quale ditta si sia aggiudicata il ricco bando di gara pubblicato dall'amministrazione di Montecitorio e concluso il 7 luglio scorso, ma i dettagli della gara per la «Fornitura di indumenti, calzature, articoli da viaggio e accessori», quelli sì. Tre lotti, per coprire tutte le esigenze di vestiario dei 1151 dipendenti della Camera dei deputati, dal livello più basso, uscieri, barbieri e addetti alle pulizie, fino ai consiglieri parlamentari. Per tutti, visto il luogo, è prevista una divisa, giacca e cravatta, camicia, calze, collants per le dipendenti, scarpe. Potranno mica comprarsele da sé, togliendo qualcosa agli ottimi stipendi che Montecitorio gli passa (l'elettricista o il centralinista a fine carriera prende 136mila euro l'anno)? No ci pensa la Camera, e con il bando specifica meglio cosa sta cercando.

«La procedura articolata in tre lotti - si legge nell'avviso della procedura di gara - ha per oggetto la somministrazione, a discrezione, delle sotto indicate categorie di capi di vestiario, destinati agli assistenti parlamentari e al personale addetto ai reparti della Camera dei deputati». Ed eccolo qui: il primo lotto riguarda le «divise di servizio», il secondo lotto «camicie di cotone per uomo e per donna», il terzo «calze da uomo, collant, maglieria varia, scarpe». Per quanto riguarda le divise, il bando specifica che dovranno essere «confezionate su misura» oppure «con rilevazione di taglie». Le camicie invece dovranno essere «di cotone per uomo e per donna di diverse tipologie». Terza categoria le «calze da uomo e collant, maglieria varia e calzature di diverse tipologie». Quanto stanzia la Camera per il nuovo guardaroba di commessi e consiglieri? «Il valore stimato dell'appalto, al netto dell'iva, è per il lotto 1 di 150.000 euro annui e 750.000 euro quinquennali; per il lotto 2 di 45.000 euro annui e 225.000 euro quinquennali, e per il lotto 3 di 115 euro annui e 575.000 euro quinquennali». Valore totale, per un quinquennio di divise, camicie e calze: 1.550.000 euro, iva esclusa. Si tratta dell'importo massimo, poi tra i criteri di aggiudicazione, visto che è una gara, c'è anche la convenienza dell'offerta a più basso costo. Che comunque non si distaccherà di molto da quella cifra, anche perché si tratta di vestire millecinquecento persone. Ma il decoro estetico, tra saloni e corridoio di un organo costituzionale come la Camera, è importante e necessita di un capitolato apposito nel bilancio di Montecitorio.

Altri bandi di gara sono aperti alla Camera. L'amministrazione della Camera cerca ad esempio un'azienda per la «fornitura in licenza d'uso illimitata nel tempo di un sistema informatico per il riconoscimento e la trascrizione automatici del parlato spontaneo», un software che permette di riconoscere e scrivere automaticamente su un file digitale quel che dicono i deputati in aula o nelle commissioni. Un sistema che renderebbe quindi obsoleti i famosi stenografi della Camera, anche loro pagati profumatamente, anche 259 mila euro l'anno. All'azienda che si aggiudicherà questo appalto informatico (che comprende anche assistenza e supporto tecnico) Montecitorio è pronta a pagare fino a 1.100.000 euro. Già aggiudicato invece la gara per affidare i servizi fotografici della Camera, la maggior parte dei quali dedicati al cerimoniale della presidenza. Il valore finale è di 420mila euro più iva (per tre anni), e ad aggiudicarselo è stata la Image Communication Net Srl di Roma. Non un nome nuovo tra i fornitori della Camera, visto che il suo titolare, Umberto Battaglia, era il fotografo ufficiale di Pierferdinando Casini presidente della Camera, e con la Camera ha continuato a lavorarci anche sotto i successivi presidenti fino ad oggi. Nel 2013 ha vinto l'appalto di 31.374 euro per «Servizio fotografico avente ad oggetto i deputati della XVII Legislatura».

Sicuramente meno eleganti dei dipendenti col guardaroba nuovo fiammante.

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