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Camorra, Salvini: "Togliere patria potestà a chi alleva criminali"

Il ministro dell'Interno dopo aver presieduto a Napoli il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica: "Ai genitori dei baby camorristi, che confezionano la droga a otto anni o spacciano a undici, va tolta la potestà genitoriale"

Camorra, Salvini: "Togliere patria potestà a chi alleva criminali"

Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, al termine del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto in Prefettura a Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni. Quella che sicuramente farà più discutere è questa: "Se siamo qui a inseguire camorristi di 8 anni, vuol dire che ad alcune famiglie va tolta la patria potestà, perché sono lì per allevare futuri criminali".

"Obiettivo campi rom zero"

"Adotterò il pugno duro - promette Salvini - l’obiettivo è campi rom zero, come in tutta Europa. Il problema non sono i rom - sottolinea - su 160 mila complessivi, quelli che vivono nei campi sono una minima percentuale, circa il 20%, gli altri vivono in una casa, pagano l’affitto o il mutuo e le tasse. Quelli che hanno diritto a un’abitazione sostitutiva la avranno. Diritti a chi ha diritti e pugno di ferro a chi non ne ha".

"Tornerò a Napoli per iniziare la bonifica"

"Ho detto al sindaco di indicarmi un quartiere, da autonomista dico 'decida la città', e da lì si parte con la bonifica. Verrò personalmente, andiamo a suonare campanello per campanello e a prendere di peso chi occupa una casa popolare abusivamente". Salvini ha assicurato che a novembre tornerà a Napoli per presiedere nuovamente un Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza in Prefettura. "C'è una serie di problemi sui quali occorre dimostrare che lo Stato c'è ed è più forte del crimine", ha aggiunto Salvini. "Mi sono impegnato a tornare a novembre per presiedere un altro Comitato, poi verrò una volta al mese, e vediamo chi ha la testa più dura".

Bagno di folla in piazza

Bagno di folla per Salvini all'uscita della prefettura, in Piazza del Plebiscito. Appena è apparsa l’inconfondibile sagoma in camicia bianca e cravatta del ministro sono partiti i cori "Matteo Matteo", e "un capitano, c’è solo un capitano". A meno di duecento metri, proprio alle spalle della prefettura, si è fermato il corteo dei centri sociali, di tutt’altro tono. Ma nessun contatto con i supporter guidati dal deputato leghista campano Gianluca Cantalamessa.

E quando Salvini si è tuffato nella folla, togliendosi la giacca e scavalcando le transenne, è scattato un altro coro intonato dai suoi più sfegatati sostenitori: "Vogliamo un sindaco leghista, chi non salta de Magistris è".

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