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Caos rifiuti, l'ira dei 5 Stelle: il Direttorio striglia la Raggi

Il sindaco di Roma a rapporto dai vertici M5s: troppe influenze esterne. E l'assessore Muraro resta a rischio dimissioni

Caos rifiuti, l'ira dei 5 Stelle: il Direttorio striglia la Raggi

Roma - Oggi le dimissioni del presidente dell'Ama Daniele Fortini e la nomina del nuovo Cda. Il 10 agosto l'assemblea straordinaria sui rifiuti in Campidoglio. Il 5 settembre l'audizione in ommissione Ecomafie del sindaco di Roma Virginia Raggi e dell'assessore all'Ambiente Paola Muraro, a rischio dimissioni per inchieste e conflitti d'interesse.

Tra il primo appuntamento e l'ultimo il governo pentastellato della Capitale deve dare almeno un segnale di saper affrontare l'emergenza «monnezza» e di essere estraneo al vecchio sistema di potere. E deve farlo secondo le linee indicate dal Direttorio, che martedì sera ha convocato, per la prima volta dall'elezione, la Raggi a casa di Alessandro Di Battista.

Mentre si svolgeva la cena-vertice Fortini faceva un quadro «agghiacciante» della situazione rifiuti a Roma, secondo il segretario Pd della commissione Francesco Scalia, parlando di un'Ama «negli anni completamente asservita agli interessi del gruppo Cerroni» e sottolineando le responsabilità della Muraro consulente molto «influente» dell'azienda. Di Battista, Luigi Di Maio, Carlo Sibilia, Roberto Fico e Carla Ruocco avrebbero usato toni duri con la Raggi, accompagnata dal vice sindaco Daniele Frongia. Vorrebbero blindare la Muraro (convocata anche lei alla Camera dal Direttorio per spiegare le sue consulenze), ma avrebbero avvertito il sindaco che non può farsi influenzare da personaggi esterni al Movimento, come il vice capo di gabinetto ex alemanniano Raffaele Marra e il capo della segreteria Salvatore Romeo. Soprattutto quest'ultimo avrebbe impedito finora la sostituzione di Fortini, diventato il grande accusatore della Muraro. Quello che insiste sulla continuità tra gestione dell'ex presidente Ama Panzironi (arrestato per Mafia capitale e condannato a 5 anni per la Parentopoli dei rifiuti) e giunta-Raggi. Un gravissimo colpo d'immagine per il M5s. La Muraro, scelta da Stefano Vignaroli e Paola Taverna, rappresenterebbe l'anello di congiunzione, ma ormai il Direttorio non può rinnegarla senza riconoscerlo.

Però quando Fabrizio Ghera di Fdi in aula parla di accordi sottobanco tra Vignaroli e Cerroni, la Raggi esplode, lo accusa di diffamazione e chiede copia del verbale. Il partito di Ghera ha già fatto un esposto all'Anac per chiedere un parere sul caso Muraro.

Altra giornata difficile per il sindaco, anche se incassa l'archiviazione dell'inchiesta sulla sua consulenza all'Asl di Civitavecchia. Gli attacchi di Fortini fanno male. «Mi stupisce tutto questo protagonismo», commenta a denti stretti Frongia, confermando la fiducia nella Muraro. Riattizza le polemiche l'ex sindaco Alemanno: «Fortini sa fare solo dossier. Mi auguro che la sua era sia finita. Paola Muraro ha il curriculum per fare l'assessore. Panzironi all'Ama è stata una scelta sbagliata». Dal ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti arriva un ultimatum.

Offre «supporto tecnico» per l'emergenza rifiuti, ma avverte la Raggi che non lo «potrà pretendere dal ministero quando sarà troppo tardi».

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