Interni

Le carceri bloccano il libro di Amato

Difficile pensare che un libro scritto da un presidente del Consiglio ed ex presidente della Corte Costituzionale possa incitare i detenuti a violenze o rivolte

Le carceri bloccano il libro di Amato

Ascolta ora: "Le carceri bloccano il libro di Amato"

Le carceri bloccano il libro di Amato

00:00 / 00:00
100 %

Difficile pensare che un libro scritto da un presidente del Consiglio ed ex presidente della Corte Costituzionale possa incitare i detenuti a violenze o rivolte. Eppure il Dap, la direzione delle carceri, ha bloccato l'evento previsto per questa mattina nel carcere milanese di San Vittore, dove si sarebbe presentato il volume scritto da Giuliano Amato (foto), «Storie di diritti e di democrazia», sottotitolo «La Corte costituzionale nella società».

Certo, la Consulta in questi anni è stata protagonista di decisioni per un carcere più umano, basti pensare alla recente sentenza a favore del diritto al sesso durante i colloqui. Ma ha anche preso decisioni indigeste per il mondo dei detenuti, quando ha confermato la legittimità dell'ergastolo e del 41bis, il carcere duro. Il «viaggio» raccontato da Amato insieme alla giornalista Donatella Stasio analizza questo ruolo di arbitro imparziale della partita tra diritti e legge.

Per questo la presentazione fissata per oggi era stata autorizzata senza esitazioni. Invece ieri il garante milanese dei detenuti, l'ex magistrato Francesco Maisto, rende noto che l'evento è stato annullato dal Dap. «Restiamo sconcertati per il rifiuto del Dap di revocare il diniego anche per rispetto del presidente emerito della Corte Costituzionale, dei capi degli Uffici giudiziari milanesi, delle autorità, dei cittadini, dei media, in procinto di partecipare e dei detenuti e degli autori del libro che hanno lavorato alla preparazione dell'incontro».

In serata il Dap fa sapere che non c'è stata «nessuna cancellazione di un evento già programmato, ma la proposta di riprogrammare ad altra data l'iniziativa, pervenuta troppo tardi per poterne consentire un corretto inquadramento all'interno di un progetto formativo o trattamentale».

Commenti