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Carige si tira fuori dalla rete Cinque stelle. Modiano: "Lo Stato non metterà un euro"

Anche il Tesoro smentisce il vicepremier. Via Nazionale critica il bail in

Carige si tira fuori dalla rete Cinque stelle. Modiano: "Lo Stato non metterà un euro"

Roma - «Non c'è nessun motivo per cui lo Stato debba metterci un euro». Il commissario straordinario di Carige, Pietro Modiano (nella foto), ha spiegato, a margine del Forex di Roma, che al momento lo scenario preconizzato dal vicepremier Di Maio è alquanto irrealistico e, dunque, non dovrebbe replicarsi un nuovo schema Mps con l'istituto ligure che diventerà «la banca dei cittadini» (copyright del ministro dello Sviluppo). Modiano ha poi mostrato lo stesso aplomb nei confronti della lista di debitori e di manager di Carige snocciolata venerdì da Di Maio alla Camera. «La politica fa il suo mestiere, noi cerchiamo di risolvere i problemi», ha tagliato corto. Anche il direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera, ha mostrato lo stesso ottimismo del manager in un esito positivo della crisi della banca genovese. «C'è fiducia che si trovi una soluzione privata», ha ribadito sottolineando di ritenere che «ci siano le condizioni per una soluzione che sblocchi la situazione». Nessun commento, invece, sul ruolo che potrà avere la Sga (l'istituto del tesoro per a gestione degli attivi problematici delle banche), della quale è presidente, nell'acquisto di crediti deteriorati da Carige per la quale è stata aperta una due diligence.

Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nel corso del suo intervento al Forex ha spostato l'attenzione su un argomento che generalmente ha minor rilievo mediatico: le difficoltà dei piccoli istituti di credito. In caso di crisi, ha ricordato, o si trova una banca pronta ad acquisirli oppure si procede con la liquidazione ordinaria perché non previsti meccanismi di risoluzione alternativi. «L'operare di questa procedura, oltre a distruggere valore, può compromettere la continuità dell'offerta di servizi essenziali a livello locale», ha detto evidenziando la necessità di «tornare a riflettere in ambito europeo, anche sulla base dell'esperienza della Fdic (Federal Deposit Insurance Corporation) statunitense, su misure che mirino a rendere meno traumatica possibile l'uscita dal mercato degli intermediari».

Visco, in pratica, ha nuovamente messo a nudo le criticità del bail in (applicato solo per le 4 banche local risolte nel 2015), ma per trattare con l'Europa serve anche un governo autorevole.

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