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Da Carlo Verdone a Valentino gli italiani nei Panama Papers

Il gruppo L'Espresso pubblica i primi 100 nomi degli italiani coinvolti. Da Montezemolo a Unicredit ecco chi c'è nelle carte della società Mossak Fonseca

Da Carlo Verdone a Valentino gli italiani nei Panama Papers

E adesso tocca all'Italia. Le notizie principali arrivano da Repubblica, che attraverso l'Espresso ha potuto sbirciare le carte della società Mossak Fonseca. Come atteso da giorni il gruppo della famiglia De Benedetti ha iniziato a snocciolare gli 800 italiani che si trovano nei Panama Papers. Tra questi spuntano nomi importanti ma già conosciuti, come Luca Cordero di Montezemolo, il pilota Jarno Trulli e il manager Donaldo Nicosia. E nomi nuovi, come Carlo Verdone e lo stilista Valentino Garavani.

Dei primi 100 nomi di italiani, che compaiono nell'archivio ottenuto dall'International Consortium of Investigative Journalists (Icij), nei giorni scorsi era stato dato già un assaggio. Il nome più noto era stato sicuramente Luca Cordero di Montezemolo. Ma il grosso deve ancora essere svelato. Perché se già si sa del coinvolgimento di grandi gruppi finanziari come Unicredit e Ubi banca, che negli anni scorsi hanno avuto rapporti d'affari con lo studio Mossack Fonseca, il consorzio punta sui nomi noti per fare scalpore in tutto il mondo. E così, puntuale, oggi l'Espresso snocciola un primo elenco di cento italiani che figurerebbero tra gli oltre 11 milioni di documenti. Lo scandalo dei Panama Papers si prepara così a colpire anche il Belpaese. Tra i nomi noti spicca sicuramente che Verdone che risulta titolare della Athilith Real Estate, una offshore registrata a Panama. Il comico ha detto di non essere titolare di alcun conto o proprietà all'estero, "neanche per interposta persona", e che "tutelerà la propria rispettabilità in tutte le sedi giudiziarie". Secondo la ricostruzione dell'Espresso, invece, Athilith sarebbe arrivata presto al capolinea: registrata nel 2009 è stata liquidata nel 2014. Spunta poi Valentino che, insieme al socio Giancarlo Giammetti, sarebbe associato a due sigle delle Isole Vergini britanniche, la Jarra Overseas e la Paramour finance. I legali dello stilista hanno, però, fatto notare che il cliente è residente a Londra da più di dieci anni.

L'Espresso ha provato a tirare in mezzo anche Barbara D'Urso perché "risulta come director della società Melrose Street Ltd, registrata nel 2006 alle isole Seychelles".

Il legale della showgirl ha, tuttavia, diffidato formalmente il settimanale "dal divulgare notizie che appaiono lacunose e gravemente lesive della sua immagine", chiarendo che "la società in questione era stata aperta ai fini di un'operazione immobiliare che la D'Urso intendeva compiere all'estero; operazione che non si era poi concretizzata; la società era conseguentemente sempre rimasta inattiva, poi ufficialmente chiusa nel 2012".

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